LA SITUAZIONE ATTUALE
Il complesso dei Paolotti a causa dell'assidua frequentazione delle strutture ha, da una parte assicurato loro quella manutenzione ordinaria per la quale il complesso è riuscito a raggiungere quasi indenne la nostra epoca, ma d' altra parte invece questa situazione ha comportato gravi costi per il suo nucleo originario: addizioni di fabbriche, sopraelevazioni, superfetazioni, ristrutturazioni di antichi ambienti hanno causato una pesante stratificazione immediatamente percepibile per chiunque guardi dal Largo della Corte.
Ciò che si percepisce subito è l’ala destra occupata dal grande edificio scolastico eretto in questo secolo e, in posizione centrale, l’accesso monumentale che da via dei Paolotti, lungo un viale in pendenza fiancheggiato da giardini, conduce alla severa quinta prospettica progettata intorno al 1860 da Sante Simone come ingresso principale del Seminario ed in sostituzione di quello primitivo delle fabbriche monastiche, più modesto, posto subito a destra della Chiesa, ad un livello più basso.
Tale intervento denota un costume ed una tendenza che caratterizzano molto parte degli interventi edilizi della borghesia ottocentesca nei confronti di strutture preesistenti: l’intenzione, cioè, di nascondere il vecchio, (centro storico o edificio antico che fosse), dietro una nuova quinta da parata, prediligendo la strada della sovrapposizione a quella dell’integrazione.
Per comprendere meglio quanto su esposto basta ricorrere all’esame della pianta dalla quale risulta evidente come la facciata attuale rappresenti il limite estremo di una serie di ambienti, che si sviluppano su un impianto quadrangolare intorno ad un atrio, insistendo proprio sull’area in cui anticamente erano ubicate le stalle, il forno, la spezieria, ed altri servizi circondati dall’orto.
Questi ambienti rappresentano un semplice doppione dell’antico nucleo conventuale, organizzato intorno al chiostro e, attestandosi proprio davanti ad esso, lo precludono alla vista.
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