Centri storici: strategie per la rivitalizzazione

 

"I centri storici come parti integranti e integrate della città vivente, e del suo progetto di ristrutturazione complessiva." P. Avarello

  • La "questione dei centri storici" ha costituito uno dei punti cardine del dibattito culturale e urbanistico del secolo scorso. Le interpretazioni e le soluzioni proposte di volta in volta sono state sintomatiche del cambiamento dell'idea di città nel corso degli anni, e di tutte le relazioni sociali e storiche ad essa connesse, le quali hanno caratterizzato le teorie e le pratiche urbanistiche di intervento e di trasformazioni della città stessa.

  • Di riflesso vi è stata una evoluzione della legislazione e degli strumenti urbanistici relativi ai centri storici. Per troppo tempo la politica del "vincolismo" e dell'"incommesurabile" valore, ha determinato lo stato di abbandono e di degrado in cui versano i nostri centri storici.

  • Ora il centro storico non è più un "monumento" intoccabile, oggi il tema del riuso e del ripristino delle funzioni è questione fondamentale nei processi urbani.

  • La pianificazione e la gestione dell'insieme di trasformazioni agenti nei nuclei antichi delle nostre città, è un problema complesso, e la sfida più impegnativa è proprio riuscire a governare tale complessità (Mangoni, 1996). Nelle politiche urbane tese a riqualificare il patrimonio storico e, contemporaneamente, ad avviare un rilancio dell'immagine della città, appaiono sempre più delicati gli equilibri tra conservazione dell'identità dei luoghi e uso distorto degli stessi.

  • L'identità, l'appartenenza, l'autenticità, la qualità artistica e ambientale, l'irriproducibilità, la memoria storica e antropologica, questi sono i punti di partenza, perché l'insieme delle risorse, presenti nei nostri centri storici, sono una guida per una politica del riuso che li protegga da processi di consumo e di aggressione e che allo stesso tempo, li riscatti dall'idea di "spazi di contemplazione". Il riuso va pensato in termini di riappropriazione, di autentica ri-territorializzazione, con cui riavviare relazioni vitali e dinamiche tra i diversi fattori sociali, economici e biologici, di attualizzazione dei modi di fruizione della città esistente, ponendo attenzione alle questioni di compatibilità.

  • La città contemporanea deve competere sul mercato globale, deve vendersi e per farlo deve creare un'immagine capace di attrarre capitali sia finanziari sia sociali. Le rigenerazioni urbane hanno come obiettivi prioritari, la bellezza e la significatività dei luoghi, il loro reincantamento, piuttosto che la funzionalità e razionalizzazione degli stessi. Per affrontare questa competizione, le strategie sono proprio quelle della vendita di un prodotto, di cui si crea un'immagine vendibile, si definisce un target di riferimento, si utilizzano i luoghi e la storia come punti di forza per vincere la competizione.
    Per una migliore commercializzazione dei luoghi, questi devono essere riconoscibili e associabili ad un immaginario collettivo, per questo si strumentalizza il genius loci, facendolo "diventare la cifra e la griffe di quel luogo e dell'esperienza che ci si aspetta che produca" (Amendola, 1997).

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