Iconografia
La Deesis è rappresentazione frequente nelle absidi delle chiese
bizantine e in quelle di influenza bizantina
(come le chiese rupestri "Basiliennes" nell'Italia meridionale),
ma insolita sui portali delle facciate (lo si trova, in forma
ridotta sul portale laterale della cattedrale di Troia).
La rappresentazione della Deesis sul portale potrebbe risultare
da un processo nel corso del quale il timpano é divenuto proiezione
del tema absidale ( situazione che si verifica già in altri casi).
Gli Angeli inginocchiati con i turiboli, a sinistra e a destra,
rientrano in un tipo più evoluto dello stesso tema iconografico
della Deesis; ma probabilmente sono un elemento occidentale
aggiunto più tardi, rispetto alla parte centrale (il Cristo, la Vergine
e San Giovanni Battista) che é interamente bizantina. La posizione
dei simboli degli Evangelisti, nelle quattro basi delle colonnine del
timpano del portale, traduce chiaramente l'idea che gli Evangelisti
costituiscono la base dell'insegnamento della Chiesa. I piccoli Angeli
volanti, fra gli archetti, simboleggiano i cori degli Angeli che
assistono al Giudizio Universale.
Molto raro é anche il motivo della
Vergine allattante del piedritto nord. Di matrice romana
(Catacombe di Priscilla a Roma nel II secolo), il motivo della donna
che allatta, diffuso poi nell'Oriente cristiano, é adottato dall'arte
carolingia e si definisce come motivo più occidentale che bizantino;
é in auge soprattutto nell'arte (affreschi e sculture) dell'Italia
settentrionale, soprattutto a Venezia e a Verona (chiesa inferiore
di S. Fermo, a Verona).
Anche le due scene con Adamo ed Eva sono
motivi rari sui portali dell'Italia meridionale, come generalmente
le scene dell'Antico Testamento ("Sogno di Giacobbe" sulla cattedrale
di Trani).
Le scene bibliche sono più popolari nell'arte dell'Italia
del nord: si ritrovano rappresentate sulle facciate e sulle porte di
bronzo delle chiese, allo scopo di mettere in relazione l'Antico e il
Nuovo Testamento. Sul portele di S. Andrea c'è lo stesso intento e
l'ideale teologico é questo: la Vergine, dando i natali a Cristo,
riscatta il peccato originale, commesso da un'altra donna. Eva,
che aveva determinato l'espulsione di Adamo ed Eva dal Paradiso e
le sofferenze di tutta l'umanità. Più semplice l'interpretazione
dei motivi sull'altro stipite: il Cristo benedicente é posto al
di sopra di una lotta di animali, lotta del bene e del male su cui
Cristo trionfa. Anche la posizione delle figure sul portale ha un
preciso significato: sul timpano, più lontano dagli spettatori,
il Cristo del Giudizio Universale, attorniato da personaggi celesti,
appare lontano e severo; al contrario, sui piedritti, a contatto con
gli spettatori, il Cristo e la Vergine, personaggi principali della
cristianità, sono rappresentati umani e vicini.
Riassumendo lo stile iconografico, si può concludere che il portale
di S. Andrea, per i temi e i motivi, si volge decisamente all'arte
bizantina, mentre, per la ricchezza delle decorazioni sculturali,
si volge più a occidente (vedi le grandi composizioni sulle facciate
delle cattedrali gotiche, rare nell'Italia meridionale dove il gotico
non aveva attecchito).
[Descrizione]
[Analisi stilistica]