Descrizione del Portale
La grande porta di S. Andrea a Barletta era un tempo preceduta da un vestibolo a portico che oggi si presenta parzialmente mutilo. Il timpano ha l'immagine di una Deesis di stile bizantina. Bertaux la compara a un trittico in marmo della facciata di S. Marco a Venezia Sono confronti che non hanno limite e che servono solo a dare l'idea che ci si trova di fronte a un'opera d'ispirazione bizantina. Il bassorilievo é di valore provinciale e si muove in un ambiente di cultura adriatica. I pochi dati che l'artista dà di se stesso, congiunti all'esame della scultura, sembrano confermarlo ampiamente. Ai piedi del bassorilievo lo scultore incide: + INCOLA TRANENSIS SCULPSIT SIMEON RAGUSEUS; DNE MISERE. Egli è, dunque, uno slavo che abita a Trani. La sua formazione si colloca sulle due sponde meridionali dell'Adriatico, cioè tra le due province che sono artisticamente legate a Bisanzio e che non nascondono i molteplici rapporti con l'arte occidentale. La raffigurazione della Deesis è situata in un ambiente formato da quattro colonne con tre arcate. In quella centrale siede il Pantocrator, mentre, in quelle laterali, sta la Madre di Dio (a sinistra di chi guarda) e Giovanni il Battista.
Il Cristo Pantocrator si presenta crocenimbato ed ha, ai lati del nimbo, la sigla IC XC. Con la mano destra, situata vicino al petto, benedice alla greca, mentre con la sinistra sostiene un libro aperto che poggia sul ginocchio. Vi si legge: + EGO SUM PASTOR BONUS. Il viso - osserva Schulz - ha un'espressione bizantina italica, alquanto dura. Il trono é splendido. Si compone di una panca, finemente decorata, e di un cuscino. Li congiungono due animali di forma leonina. Il suppedaneo é, poi, un prezioso lavoro in cesello. La Madre di Dio (M e Giovanni il Battista, gl'intercessori, guardano lo spettatore ed hanno le mani rivolte ed il capo inclino verso il Cristo. I drappi, come quelli del Cristo, sono movimentati. Sull'arco centrale, tribolato, aleggiano due angeli. Si rivolgono allo spettatore ed hanno l'atteggiamento di chi, avendo aperto un pannello, mostra la scena. Ai piedi delle colonnine sono collocate, in riquadri, le teste di figurine che simboleggiano i quattro evangelisti. Su ogni riquadro é scritto il none. Seguendo un ordine che va da sinistra a destra si ha: il toro (S. LUCAS), il leone (S. MARCUS), l'aquila (S. JOANNES), l'angelo (S. MATHEUS). Accanto alla Deesis, su due altre pietre calcare, sono rappresentati, in profilo, due grandi angeli. Essi sono inginocchiati e agitano un turibolo. L'architrave ha una decorazione a intreccio. Sullo stipite sinistro (di chi guarda) si trova la Vergine che allatta il bambino. La Madre, seduta frontalmente, regge sulle ginocchia il Figlio che nutre e, assieme a Lui, guarda i fedeli. Nella parte inferiore due scene dell'Antico Testamento ricordano il peccato originale e la sua conseguenza. Nel primo gruppo Adamo ed Eva sono presso un albero dal quale spira un serpente; nel secondo Adamo ed Eva vengono cacciati dal Paradiso da un angelo nimbato e con la spada. Ambedue i gruppi sono molto sciupati. Lo stipite destro ha un'immagine, a figura intera, del Cristo benedicente. E' crocenimbato ed ha, dietro il capo, una conchiglia che funge da nicchia. La barba é a riccioli. 1 capelli, invece, sono fluenti e si spartiscono al centro. Sotto i suoi piedi compare una scena mal definita. é un combattimento di animali: pare che vi sia un leone.

[Analisi stilistica] [Iconografia]