GLOSSARIO DELL'EUROPA MEDIEVALE | Ordine
| A | B | C | D | E | F | G | H | I | J | K | L | M | N | O | P | Q | R | S | T | U | V | W | X | Y | Z |
Voci correlate | Pagine correlate | Bibliografia

Ordine

Categoria della società voluta da Dio.
La società feudale, società dei tre ordini. Scompare progressivamente di fronte alla società dei ceti, a partire dal XII secolo.
Rituale liturgico: ordo regio.

Jacques Le Goff, La civiltà dell'Occidente medievale

È un concetto chiave della cultura medievale cristiana, che può assumere forme diverse.
Fin dai primi tempi le comunità cristiane cominciarono a distinguere dai semplici fedeli coloro che avevano ricevuto, per mano dei vescovi cioè dei capi delle comunità, particolari responsabilità; il conferimento di tali responsabilità, o ordinazione, era visto come un sacramento, che conferiva per sempre una qualità particolare all'ordinato. Si costituì così la gerarchia ecclesiastica, suddivisa in ordini minori (ostiario, lettore, esorcista, accolito) e in ordini maggiori (suddiacono, diacono, sacerdote); gerarchia che compare per la prima volta in una lettera del papa Cornelio I nel 251. Gli ecclesiastici nel loro insieme, coloro cioè che avevano ricevuto gli ordini di qualsiasi grado o almeno la tonsura, erano a loro volta considerati un ordine, contrapposto al laicato.
Col diffondersi del monachesimo, e soprattutto col moltiplicarsi al suo interno di diverse regole e forme di vita a partire dall'età della riforma ecclesiastica*, si cominciò a parlare di ordine per indicare un insieme di comunità che vivevano tutte secondo la stessa regola e, di solito, obbedivano ad un'unica autorità. All'inizio la parola ordine se applicata ai Benedettini indicava la totalità dello stato monastico, dato che ogni singolo monastero era perfettamente autonomo e governato dal proprio abate; più tardi con Benedetto d'Aniane, appoggiato da Ludovico il Pio, la parola passò a significare un determinato tenore di vita e una determinata osservanza, non ancora però un'unità giuridica; Ludovico il Pio nel capitolare emanato nell'817 ad Aquisgrana codificò le norme comuni per i Benedettini che dovevano essere valide per tutto l'impero. Solo gradatamente si aggiunse l'idea di una corporazione centralizzata con un'unità di gerarchia e di governo: in questo senso la si trova applicata dai Cluniacensi e dai Cisterciensi.
Agli ordini monastici e a quelli canonicali si aggiunsero dal XIII secolo gli ordini mendicanti, e nel XVI secolo i chierici regolari, con abiti un po' differenti da quello del clero secolare, senza ufficio corale per dedicarsi maggiormente alla cura delle anime e all'insegnamento, come ad esempio i Barnabiti o i Salesiani.
I monaci, accomunati dalla regola benedettina ma discordi nella sua interpretazione, contavano nel Basso Medioevo i segurnti ordini: Cluniacensi, Cisterciensi, Camaldolesi, Vallombrosani, Silvestrini, Olivetani, Certosini.
I canonici regolari, egualmente accomunati, per lo più, dalla regola agostiniana ma con diversi stili di vita, contavano diversi ordini, fra cui i Premostratensi, senza contare gli ordini militari e ospedalieri come Templari, Ospedalieri di san Giovanni, Teutonici e Crociferi; nonché molte congregazioni, contraddistinte non tanto da una diversa interpretazione della regola agostiniana quanto dalla comune obbedienza, come i canonici del Gran San Bernardo.
Gli ordini mendicanti erano costituiti dai Francescani, o frati Minori, dai Domenicani, o frati Predicatori, dai Serviti, dai Carmelitani o Minimi. I Trinitari e gli Eremitani di sant'Agostino furono annoverati fra gli ordini mendicanti solo nel 1579, i Mercedari nel 1690.
All'interno dell'ordine religioso, soprattutto se mendicante, possono distinguersi il prim'ordine, il second'ordine e il terz'ordine: il primo è quello maschile, che risale direttamente al fondatore; il secondo è quello delle monache che adottano la stessa regola del primo, per esempio le Clarisse nel caso dei Francescani; il terz'ordine è costituito dai laici che vogliono, per quanto lo permette il loro stato, partecipare allo scopo e agli ideali dell'ordine.

Alessandro Barbero e Chiara Frugoni, Dizionario del Medioevo

Voci correlate nel glossario:
Pagine web correlate:
Bibliografia:
Jacques Le Goff, La civiltà dell'Occidente medievale, Einaudi, Torino 1981, pp.277-285, p.291, p.485; titolo originale: La civilisation de l'Occident médiéval, B. Arthaud, Paris 1964.
Alessandro Barbero e Chiara Frugoni, Dizionario del Medioevo, Editori Laterza, Roma-Bari 1994; edizione 2001, pp.183-184.


Web Design & Authoring: Maurizio Mastrorilli, 2000-2003 -
 
Per informazioni, suggerimenti e
collaborazioni: bsc@rilievo.poliba.it
Ultimo aggiornamento:
10 Marzo 2003