Pianta di una parte del recinto di Bari col suo Borgo. (1830).
La costruzione dell'edificio dell'Archivio provinciale.

La pianta proposta dall'ingegnere provinciale Giacomo Prade nel 1830, in occasione del dibattito sulla costruzione dell'edificio dell'Archivio provinciale, rappresenta il primo tentativo di modifica sostanziale del piano Gimma.
Ed infatti lo scacchiere del borgo vi appare modificato, sia per quanto riguarda la piazza (disegnata molto più piccola e davanti al palazzo dell'Intendenza, già convento di San Domenico ed oggi palazzo della Prefettura), sia per la dimensione e la distribuzione delle isole. Conservano la dimensione che avevano nel piano Gimma solo quelle nel lato est del borgo, tutte di forma quadrata e con il lato di 215 palmi. Di queste, sette sono già state costruite.

Per la costruzione dell'Archivio provinciale Prade esamina due proposte:

• la prima, localizzata nella città vecchia, prevede la ristrutturazione dell'ex Ospedale degli Svizzeri (edificio di proprietà del comune posto dietro il palazzo dell'Intendenza) o di alcuni locali della chiesa di Sant'Agostino;
• la seconda prevede la costruzione di un nuovo edificio nel borgo, indicando due possibili localizzazioni:
  • o una delle isole che affacciano sulla piazza (ed essendo prevista la costruzione del teatro comunale nella quinta isola sul corso, si consiglia la scelta dell'isola posta di fronte - la sesta sul corso -, per ragioni di sicurezza in caso di incendio del teatro);
  • o la prima isola sul lato destro del corso, costruendo in linea con il convento dei padri della Missione (dove oggi sorge il palazzo Diana, già Filo).

Prade propende per il progetto di ristrutturazione dell'edificio posto nel vecchio abitato, anche a causa della lontananza delle isole del borgo da lui individuate. Difatti si procede molto lentamente nell'apertura di nuove isole, tanto che è

"[...] quasi svanita la smania di fabbricare, poiché finora han già con le sette isole edificato quei pochi che non son negozianti; chi cioè per una speculazione vendendosi la casa appena fatta come qualche fabbricatore; chi per farsi una locanda, qualche magazzino; e chi la sua propria abitazioncina e piccoli locali affittabili.
Difatti avrà ogn'isola per la sua grandezza que' dieci e più censuari fabbricanti, ed è avvenuto per conseguenza che nella parte fabbricata del borgo, ad esclusione di qualche quarto ne' fronti verso il mare e lo stradone, è popolato da marinai, da tapina gentaglia, da traini e vetturini di qualunque sorta e nazione, e da' viandanti nelle locande."