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Il piano Capirri-Fallacara per il borgo di Bari (1838).

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Pianta del Borgo che si sta costruendo nel Comune di Bari ... (1838).
La città di Bari può riguardarsi essenzialmente divisa in due parti ...

TopPianta del Borgo che si sta costruendo nel Comune di Bari ... (1838).
In data 11 giugno 1838 gli architetti comunale Vincenzo Capirri e Vincenzo Fallacara presentano una Pianta del Borgo che si sta costruendo nel Comune di Bari con la parte della Città che si attacca dalla parte di Tramontana di detto Borgo, pianta che modifica il precedente piano Prade.
Nel disegno sono indicate le sessantaquattro isole che formano il borgo, delle quali otto sono interamente costruite (contrassegnate con la lettera a) e altre sei sono in costruzione (contrassegnate con la lettera b).
Ormai l'area della piazza è occupata dalla sesta isola lungo il corso, destinata alla costruzione del teatro comunale (tale area, di fronte al palazzo dell'Intendenza, era già stata indicata nel 1835 dall'intendente stesso).
Nella pianta sono segnalate le chiese della città poste nelle vicinanze del borgo (con il numero di abitanti che a ciascuna di esse fa riferimento) e, per la prima volta, è indicato il luogo destinato alla costruzione della nuova chiesa: le terza isola della terza linea, dove sorgeva l'antica cappella della Madonna dei Sarti (in realtà, la chiesa, dedicata a San Ferdinando, sarà costruita nella terza isola della quarta linea, con il fronte su via Sparano).

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Le fonti notarili, che ci forniscono informazioni sui contratti di censuazione dei suoli edificatori o sui contratti di compravendita delle case del borgo, danno ampia documentazione sull'architettura delle case del borgo e sulle condizioni sociali dei suoi abitanti, convalidando sostanzialmente il giudizio espresso da Prade. Ma il pessimismo dell'ingegnere riguardo all'esaurimento della forte spinta iniziale alla costruzione del borgo non è confermato dai fatti.
In cinque anni la popolazione del borgo raddoppia. Dai 2000 abitanti del 1838 si passa ai 4000 abitanti del 1843. È il periodo che vede attuarsi gli investimenti dei nobili (palazzi Filo, De Angelis Effrem, Ferrara) e quelli dei grossi commercianti e appaltatori di opere pubbliche (palazzi Diana, Suè, Ravanas, Lembo).

Alla fine degli anni '40 l'intendente fa il punto della situazione riguardo ai problemi urbanistici del capoluogo della provincia, che ha raggiunto i 30000 abitanti:
"La città di Bari può riguardarsi essenzialmente divisa in due parti del tutto estranee l'una all'altra, cioè la città antica ed il borgo.
[...] La piazza Mercantile, che può riguardarsi come il centro fra la città antica ed il borgo, è sufficientemente larga, quantunque di irregolare costruzione, ed è sommamente frequentata.
[...] Le due piazze coperte possono ben dirsi il punto di contatto fra l'antica città ed il borgo. Queste sono simmetricamente edificate l'una rispetto l'altra.
[...] Il borgo di questo capoluogo bene a ragione può riguardarsi come uno dei più belli e regolarmente diretti fra quanti se ne stanno edificando in tutto il Regno, e pure sono ora circa trent'anni che si credeva erroneo nelle sue dimensioni perché troppo vasto pei bisogni della popolazione di quell'epoca."

Archivio di Stato di Bari, Giornale dell'Intendenza di Terra di Bari, 1849


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Ultimo aggiornamento:
31 Maggio 2001