Mons. Domenico Cennini
Discende dalla nobile famiglia dei Salamandra di Siena.
Fu eletto vescovo di Gravina il 12 Marzo 1645. Insigne giureconsulto e professore
di lettere, diede alle stampe nel 1647 un sinodo diocesano, e tenne la cattedra
vescovile di Gravina fino al 21 Agosto del 1684. Morì a Napoli e
i suoi resti furono sepolti nella Chiesa di S. Domenico Maggiore.
Durante il suo lungo episcopato furono completati i lavori di ampliamento
e restauro all'episcopio; furono rivestiti di fini marmi policromi quasi
tutti gli altari della Cattedrale. Ampliò ed abbellì , restaurandola,
la casa di villeggiatura dei vescovi e seminaristi eretta da Mons.
Giustiniani con la Chiesa di S. Maria delle Grazie. Lasciò alla
sua morte al Capitolo di Gravina tutta la sua ricca biblioteca privata e
un copioso ed importante epistolario politico che, rimasto inedito, fu gelosamente
conservato dal canonico Bonaventura Maiorana. Quest' ultimo, morendo, lo
affidava al nipote D. Antonio, illustre giureconsulto, canonico della stessa
Cattedrale di Gravina. Oggi quest' epistolario è andato malauguratamente
sperduto (cfr. V. Ughelli, "Italia Sacra").
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