La lavorazione della pietra per scopi edilizi riguarda le attività di taglio e
rifinitura. Le forme del prodotto finito e il grado di rifinitura variano a
seconda dell'utilizzo cui il materiale è destinato, e quindi
commercializzato.Accanto ad essa è presente in alcune località una
produzione di manufatti per l'arredo urbano o architettonico, realizzati con
tecniche artigianali o, più raramente, artistico-scultoree.
Staccare la pietra
dalle pareti per poi tagliarla e sagomarla ed infine scolpirla, risiede tra
le prime arti imparate dall'uomo. La pietra è dura e ostile, ma nello stesso
tempo modellabile e preziosa. Utile risorsa per costruire dimore che
sembrano eterne. Lavorarla vuol dire conoscerla e dominarla. Faticosa e
pesante come la vita, sul più bello si può spezzare. Lo scalpellino
(ATTREZZI DA LAVORO)sa
quanto sia dura la vita e gratificante guardare quel che faticosamente ha
conquistato.
Sapere dove segnare
per fare le "Cognare,
per poi battere i Ponciotti, per tagliarla nel modo voluto. Il taglio
"trincante " o di "spalla " deve seguire le venature e lo scalpellino
osserva bene la pietra prima di lavorarla! Non solo questo sa fare e le
numerose piazze, palazzi e monumenti, costruiti con l'uso di pietre locali o
importate, ne sono la
testimonianza.
Le sue opere sono spesso anonime Allora i suoi nuovi lavori
saranno pozzi, fontane, colonne e pilastri, camini, archi con i
listelli scalpellati a mano e gli spigoli diritti, emblemi di famiglia muri
a facciavista dove ogni pietra posata raccoglie l’arte della sagomatura. Il
“traguardo”,
non è solo una meta, ma anche la capacità in gergo di lavorare la pietra
grezza in maniera ordinata e precisa. La malta di cemento o calce sarà poca
e servirà solo per costruire una “fuga”
regolare perché “L'opus incertum”
avrà l’eleganza che la storia gli riserva.
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