Costruzione

 

La  letteratura tecnica usa frequentemente l’espressione “ a secco “ per indicare una modalità di assemblaggio delle parti elementari della costruzione dalla quale sono escluse le malte e i cementi e che si sviluppa essenzialmente in un montaggio di parti prefabbricate, in genere costruite fuori opera in officine ad alta specializzazione tecnologica e tenuta insieme mediante bulloni, chiodature, zanche o altri tipi di connessione.

Per evitare ambiguità e confusioni si può limitare il campo di identificazione della costruzione in pietra a secco a sei caratteri distintivi:

1)  estrazione in forma di raccolta e di recupero dei materiali lapidei dal luogo stesso della costruzione;           

2)  uso di questi materiali in dimensioni non grandi e con un minimo di lavorazione;

3)  posa in opera senza leganti e senza connessioni;

4)  interdipendenza con le opere agrarie o con i lavori di sistemazione del ter­reno, con le      recinzioni, i confini e tutto quanto concerne il possesso, la de­limitazione e il controllo del territorio;

5)  forme di “autocostruzione” nel processo edilizio con impegno “libero” di gruppi di lavoro di minima specializzazione;

6)  precarietà, necessità di continua manutenzione e facilità nel diroccamen­to: idea di una costruzione che è nello stesso tempo una rovina.

 

Nell’architettura antica o megalitica la costruzione è senza malta, ma utilizza connessioni e comporta un ben diverso processo costruttivo in cui le parti elementari sono di grande dimensione e spesso di sofisticato disegno e sono poste in opera con grande impiego di mano d’opera, anche specializzata e con grandi mezzi di cantiere. Al confronto il manufatto in pietra a secco appare ben più modesto essendo il risultato dello sforzo di un gruppo molto esiguo di costruttori, nei quali non sempre è possibile riconoscere una identità diversa da quella dei pastori o dei contadini.

Ciò non toglie che i manufatti costruiti in questo contesto tecnico pos­seggano dignità formale e forza d’autorappresentazione in misura tale da raggiungere grande intensità di suggestione monumentale. 

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