L'architettura delle grotte



L'agro di Matera è un territorio che testimonia la continuità della presenza dell'uomo. Il ritmo millenario di una vicenda umana , sviluppatasi dal paleolitico ai nostri giorni, ha consentito la stratificazione omogenea delle più disparate civiltà. Teatri millenari della civiltà materana sono la Gravina e l'altipiano Murgico, che la hanno condizionata nei secoli e che sono stati elementi di stimolo per il suo divenire e per la sua specifica caratterizzazione. Gli ipogei , gli edifici aggregati nei vicinati e nei quartieri attorno alla civitas, non consentirono lo sviluppo dell'impianto medievale della città, costituendo una situazione ambientale , che dalla "architettura della grotta", a quella costruita tendeva a rapportare il suburbio alla civita, invertendo le condizioni dell'espansione dalla periferia verso il centro.Nell'ottocento si ritenne più significativo trasferire gli elementi di rappresentatività all'interno di un disegno urbanistico di matrice più razionale: così il centro della città si collocò in posizione periurbana rispetto ai "Sassi" lasciando un quartiere come espressione di povertà e indigenza.I "Sassi" , espressione di un paesaggio costruito, propongono una condizione paesistica di estrema singolarità e compiutezza. Il fattore di degrado che caratterizza questo spazio, comporta la necessità di individuare le componenti nel loro valore di assetto paesistico, ripercorrerne la storia e tentare attraverso questa una catalogazione degli oggetti, degli elementi tipologici dell'architettura e dei fattori tecnologici.


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