Fasi
cronologiche e costruttive di villa Carbone
Proprietà della Curia Metropolitana barese, dalla donazione di Vitangelo
Dattoli, villa Carbone è costruzione di particolare interesse storico e
gode attualmente della tutela della Soprintendenza per i Beni Ambientali
e Artistici della Puglia.
L'intero edificio, così come ci è stato restituito a seguito di
successivi rimaneggiamenti, si colloca all'interno di un arco
cronologico che va dal XVIII al XIX secolo; probabilmente proprio nel
corso del XVIII sec. fu innalzato il primo piano e fu costruita e
decorata la cappella che conserva l'originaria
pavimentazione; non è da
escludere la possibilità che racchiudesse testimonianze preziose
dell'arte settecentesca. Una più approfondita indagine archeologica
potrebbe comunque stabilire una datazione più precisa e puntuale.
Gli
ambienti del piano terra furono utilizzati come deposito per gli
attrezzi agricoli e/o come frantoio;
quelli superiori, a seguito di un cambio di destinazione d’uso,
divennero residenza padronale.
Villa Carbone o Masseria Carbone?
L’originaria destinazione agricola di villa Carbone è testimoniata dalla
presenza residua su sito di ulivi e mandorli e dalla configurazione di
un tipico edificio di supporto all'agricoltura; non altrettanto evidente
è la presunta destinazione della villa a masseria. La Puglia presenta
una gran quantità di tipologie rurali, dalle modeste dimore campestri
alle più articolate strutture abitativo-produttive; queste rendono
variegato lo scenario antropico e architettonico pugliese. La
complessità della formulazione di strutture architettoniche e paesaggi
agricoli ha condotto spesso ad identificare indistintamente la maggior
parte delle fabbriche rurali con "masserie". Analisi più approfondite
permetterebbero di scoprire che, in realtà, solo per una piccola parte
di esse tale identificazione è corretta e giustificata . E se è vero che
non è la quantità di addendi (abitazioni, stalle, granai, fienile, etc.)
a giustificare l'attribuzione a "masseria" di una residenza agricola,
tuttavia lo sua validità è in stretto rapporto organizzativo-funzionale
dell'area su cui la masseria ha giurisdizione. Non è pertanto
impertinente annoverare l'antica masseria Carbone tra le tante
testimonianze della nostra realtà produttiva che, estrapolate dalla
città, hanno consentito la sopravvivenza di comunità "minori", probanti
del rapporto dei nostri avi con l'ambiente e la natura e, assai più
verosimilmente, confermano la vocazione agricola dell' entroterra
urbano.
Attuale destinazione della Villa Carbone
Il consiglio comunale barese nel 1977, per far fronte all'urgente
necessità di un luogo di culto per gli abitanti del quartiere Japigia,
ha deliberato l'uso di villa Carbone a chiesa parrocchiale -san Marco-.
Attualmente l'ufficio liturgico è svolto all'interno del piano terra
della villa; gli ambienti superiori sono adibiti a uffici parrocchiali e
sale. L’efficienza del sito è limitata a causa dell'assenza di una rete idrico-fognante. |