Circa la data di
realizzazione del convento non si hanno notizie certe, tranne un documento : La
bolla Sacrae religionis, che il 6 settembre 1471, Sisto IV rivolse al vescovo di
Castellaneta; secondo la quale il Pontefice permetteva al vicario e ai frati
minori della Regolare Osservanza di accettare la chiesa gia costruita e il
convento che i Castellanetani si accingevano a costruire. I Castellanetani
fondando il convento(FOTO 1)
nel 1471, dovettero servirsi dello stesso architetto che
aveva ideato la chiesa. Infatti innalzarono un complesso architettonico
realizzato nel medesimo stile della chiesa, come si può ancora notare osservando
il lato Est della facciata esterna che, in parte risale alle origini della casa
religiosa. Qui lo stile dell’edificio e la sequenza delle verande coperte
dell’ordine superiore, ornate dalle massicce balaustre in pietra, si dimostrano
concepite in conformità dei sobri canoni romanici. Le successive trasformazioni
eseguite dalla Serafica Riforma, in gran parte hanno cancellato le strutture
della dimora del secolo XV, si possono determinare i corpi di fabbrica, che si
ricollegano alla presenza dell’Osservanza in questo luogo.
Appartiene al
primitivo convento del quattrocento parte del lato Est. Come documentano le
giunture murarie e come denotano gli ambienti dell’ordine superiore della
costruzione, specialmente la volta del corridoio dello stesso lato, il
prolungamento dell’ala sinistra appare posteriore. In questo settore il primo
architetto esternamente, al piano elevato, con criteri di funzionalità, ideò
capaci verande coperte, molto utili per proteggere gli ambienti dalle intemperie
e al piano terra, sistemò il refettorio e le prime cucine. Anche il corpo di
fabbrica innalzato verso Sud appartiene alla costruzione originaria, anche se ha
subito trasformazioni insieme alla scala. In questo settore, al piano superiore
si apre la sala della biblioteca con l’antica porta, sul cui architrave leggiamo
ancora il distico composto, agli inizi del settecento, dall’abate Francesco
Carlino di Francavilla: Pontificum servata sibi Censura minatur. Liber non ibis,
si liber unus abit. Rimane ben poco invece, degli antichissimi corridoi
dell’ordine superiore. Nel lato Ovest doveva esistere solo il piano terra. Ciò
appare evidente dalle differenze esterne murarie nei due ordini della
costruzione. E’ alquanto difficile invece, farsi un’idea precisa del primitivo e
incompleto quadriportico dell’Osservanza. Di sicuro, in alto, il corpo di
fabbrica del lato Est nel chiostro si dispiegava in una veranda coperta,
scandita in archetti romanici, poi murati, ma ancora perfettamente visibili.