Dalla bibliografia, invece risulta più
precisa la sequenza delle fasi attraverso cui i padri riformati, operarono la
trasformazione e il completamento del convento. Probabilmente, i padri
impegnando la somma ricavata dalle offerte dei benefattori e non solo,
iniziarono i lavori nel 1609. Sulla base della Relatio Historica che nel periodo
in cui a Castellaneta abitarono i padri riformati, il primo lotto di lavori
comprese la sopraelevazione del lato Ovest-Nord del convento. Qui, vi fu
costruito il corridoio con le cellette ai due lati. Le fonti non riferiscono
l’indice cronologico, quando la famiglia Bartirotti e il suo procuratore
effettuarono tali opere, ma dovettero eseguirle poco prima del 1609, accettando
come sicura quella incisa sul muro esterno del convento nell’ala che si protende
a destra della facciata della chiesa, al di sopra dell’attuale porticato. Il
sopralluogo documenta che la celletta, che fa angolo dove il corridoio superiore
del lato Ovest si innesta col prolungamento che fiancheggia la chiesa, presenta
spessi muri perimetrali, tagliati per stabilire la comunicazione tra i due vani
del medesimo ambiente. Questo dimostra che elevarono il corridoio con le
cellette del lato Ovest e successivamente, ma non molti anni dopo, aggiunsero
l’ala, che si prolunga al fianco della chiesa.