STORIA DELLA CHIESA

La chiesa San Giorgio Martire di Loseto doveva risalire al secolo XII. Nel 1767, per le sue precarie condizioni di vetustà, venne riedificata dalle fondamenta, in stile barocco, dal barone Cesare De Ruggiero, come è attestato dall'iscrizione posta sul lato della porta di ingresso. Il barone, per aver ricostruito la chiesa, riservò per sè e per gli eredi il diritto di patronato, che comportava la nomina dell'arciprete, cui si impegnava di corrispondere 18 ducati annui. Dopo l'abolizione del feudalesimo avvenuta con decreto del re Giuseppe Bonaparte del 1806, il subentrato Governo Borbonico prescrisse nel 1818 che gli ex feudatari potevano essere reintegrati nel diritto di patronato se provavano che il feudo, dopo la costituzione del patronato non era stato devoluto o riconcesso e nel 1825 si diede il tempo di sei mesi ai patronati di dotare le parrocchie secondo quanto era stato stabilito nel Concordato del 1818 con la Chiesa. Il barone Nicola De Ruggiero, legalmente interpellato, non adempì nè l'una nè l'altra disposizione, onde in tal modo rinunciò al patronato sulla parrocchia di Loseto, che così diventò di libera collocazione dell'arcivescovo.