CASA VICENS (1878-1885)
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L'edificio, una piccola casa di villeggiatura, viene costruito su commissione di un modesto produttore di ceramiche e laterizi, che riceverà grande pubblicità dall’impiego esteso della maiolica come rivestimento esterno. L'involucro esterno risulta ricco di episodi in cui la sapienza costruttiva si accompagna alla manipolazione geometrica: il ricorrente impiego di elementi aggettanti, realizzati in laterizi, secondo la tecnica islamica della struttura a mensola, viene integrato con la ceramica colorata; le aperture, dalla sagoma tradizionale, moresca o talvolta di sembianza antropomorfa, vengono completate da grate o persiane in ferro battuto o in legno, alternando figure geometriche a motivi floreali. L'evidenza di un naturalismo imitativo percorre tutto l’islamizzante edificio: dai fiorellini degli "azulejos" (le piastrelle del rivestimento decorativo) alle palme della bellissima cancellata in ferro fuso, tracce di memoria entrambe ispirate, secondo la testimonianza dello stesso Gaudì, alla vegetazione presente sull’area della casa prima della sua costruzione. |