La porzione di Puglia contenuta tra le città di Turi e Ceglie
Messapica, manifesta una ulteriore caratteristica in virtù di specifici
paramenti urbanistici.
Questa superficie geografica, variamente modellata, evidenzia una
serie di "fulcri urbani" che, in genere, sono stati edificati sulla sommità di colline e quindi costituiscono precise visuali paesaggistiche:
Putignano, Noci, Alberobello, Locorotondo, Martina Franca, Cisternino,
Ostuni.
Ognuna di queste entità urbane risulta modellata sul supporto orografico e strutturata in ragione funzionale, in virtù di autonome vicende storiche le quali hanno agito da propulsori, o da vincoli, nella
codificazione dei loro differenti assetti ed aspetti fino ai primi decenni
del XVIII secolo.
Successivamente, con la loro espansione oltre le mura di difesa, i caratteri specifici dei loro ampliamenti sono più o meno simili in quanto
la nuova edilizia fu realizzata in adiacenza delle strade di collegamento
tra l'antico nucleo urbano ed il territorio circostante, configurando un
sistema di espansione polare.
Infine una terza fase costruttiva, iniziata dopo il 1947, è ancora in
atto con fisionomie autonome per ognuna delle entità urbane citate, ma
con finalità discutibili, tanto da incidere negativamente su quanto i
nostri avi avevano sapientemente strutturato.
Ad ogni modo a questi capisaldi si contrappongono degli ambiti rurali sui quali si è instaurato e sviluppato un particolare fenomeno urbano di ampiezza territoriale, anzi, con caratteristiche di città territorio, la cui particolarità è insita nel linguaggio architettonico che è
stato esplicato e nelle modalità con cui gli artefici hanno operato.
In queste campagne si è avuto un procedimento insediativo che
considerava lo scopo bivalente di ottenere che il rurale acquisisse le
prerogative di città, e la città la funzione di luogo di riproduzione agricola, ovviamente con la finalità di incrementare il potere produttivo
della terra tramite la costante presenza sul luogo di lavoro del contadino-cittadino. In altri termini, la campagna divenne la specifica componente di questo ulteriore modo di intendere la città.
Pertanto la lettura di questa superficie geografica, nella seconda
metà del 1800, consentiva una duplice modalità d'intendere l'urbanesimo: la prima modalità considerava i capisaldi Putignano, Noci,
Alberobello, Locorotondo, Martina Franca, Cisternino ed Ostuni, come
insiemi di superfici abitate ad alta concentrazione; l'altra modalità, invece, teneva conto di un sapiente equilibrio tra insediamento abitativo
e superficie produttiva necessaria al sostentamento.
Si sono avuti in tal modo delle città territorio che hanno interessato i
rispettivi ambiti rurali con procedure diverse da quelle della città, in
quanto l'urbanesimo della campagna, superato l'aspetto prioritario
del'incolumità e quindi delle mura di difesa, ha ripudiato gli altri parametri della città ed ha individuato una ragione più sensata di rapporto con la natura.
Inoltre queste città territorio di Puglia hanno l'ulteriore prerogativa di essere conformate, prevalentemente, con una edilizia strutturata con i moduli volumetrici a trulli ed a pignon.
In altri termini si rileva una sapiente metodologia costruttiva corale
in cui gli artefici furono contemporaneamente i protagonisti della vicenda costruttiva, e quindi architettonica, e di quella urbanistica, e
quindi paesaggistica.
Chiaramente tali fattori implicarono sia un esemplare assetto sociale, sia il raggiungimento di precise finalità: il controllo dell'ambiente, la produttività agricola, l'esplicazione di un unico linguaggio
architettonico senza distonie, l'esecuzione di opere i cui benefici iniziarono a manifestarsi con le successive generazioni.
L'esame delle pertinenze locali di Locorotondo, in specie di quelle a
Nord della città, comporta la constatazione dell'esistenza di tipologie
edilizie costituite tramite strutture a trulli ed a pignon che configurano
dei villaggi. Infatti i meccanismi distributivi di alcune delle diverse
aggregazioni abitative di questo territorio, risultano congegnati con
modalità che propongono potenziali nuclei urbani.
Ne sono esempi differenziati i nuclei degli insediamenti di Trito,
Caranna, Lamie di Olimpia, Lamie Affascinate, Pezzolla.
Le caratteristiche innanzi evidenziate di città territorio che si riscontrano nelle pertinenze rurali delle città di Putignano, Noci,
Alberobello, Locorotondo, Martina Franca, Cisternino, Ostuni e Fasano,
acquisiscono specifiche peculiarità nell'ambito della Valle d'Itria.
Nella Valle d'Itria la casistica delle fabbriche esistenti riguarda tutta
l'ampia gamma delle combinazioni aggregative, dal monocellula al bicellula al tricellula, eccetera.