L'organizzazione agricola e pastorale pugliese assumono
una diversa connotazione ad iniziare dagli ultimi anni del 1600.
In quell'epoca, nella nostra regione, la propriet dei terreni
agricoli inizia a differenziarsi dalla conduzione,per mezzo di
contratti di affitto a lunga scadenza: mezzadria ed enfiteusi.
Tali vicende comportarono la necessit, sia da parte dei contadini
che dei pastori, di realizzare delle strutture che rispondessero in maniera adeguata alle loro esigenze.
Tra queste strutture ebbero cospicua diffusione quelle particolari
"categorie" di volumi denominati trulli.
Innanzitutto opportuno precisare che le necessit del lavoro agricolo richiesero, inizialmente, la costruzione di una fabbrica idonea alla
custodia degli attrezzi e all'abitazione temporanea, mentre le esigenze
dei pastori prefiguravano dei modelli edilizi capaci di garantire l'alloggio notturno, la lavorazione dei prodotti caseari ed il ricovero delle
greggi.
Queste differenziazioni di esigenze ebbero, per, parametri comuni
nelle fasi di realizzazione, in quanto i manufatti dovevano essere costruiti in ambito rurale, dovevano adeguarsi allo specifico clima, dovevano essere edificati con materiali reperibili in loco, dovevano tenere
conto delle esperienze costruttive degli stessi agricoltori e pastori.
Il volume architettonico trullo ha, in genere, due diverse matrici
planimetriche: quella circolare e quella quadrangolare. La matrice
circolare si rileva come pi antica, per opportuno osservare che
l'eterogeneit della capacit costruttiva di questi particolari artefici
contadini ha comportato che l'assunto della forma planimetrica non
esplicata con regolarit geometrica, bens diventa un episodio virtuale.
Infatti tramite i rilievi architettonici si constatata una infinit di
varianti che riguardarono non solo la componente planimetrica ma
anche quella volumetrica, comportando l'asserzione che in Puglia non
esistono due trulli identici.
Le due matrici planimetriche determinano la differenziazione della
porzione inferiore del volume del trullo, la quale diventa, rispettivamente, tronco-conica e tronco-piramidale, mentre superiormente,
nella copertura, si possono avere disparate soluzioni.
La tipologia pi diffusa la copertura a coni, ma si riscontrano anche dei modelli che hanno delle sovrapposizioni di tronchi di cono, di
tronchi di piramidi, cio dei tetti a falde inclinate o delle porzioni di
semisfere.
L'articolazione costruttiva del modello architettonico trullo ha invece la caratteristica di avere due strutture spaziali indipendenti: una
determina il volume interno, quello contenuto, l'altra definisce il volume esterno. Le due strutture, oltre ad essere autonome, differiscono,
in genere, anche per la specifica forma geometrica e per la pezzatura
delle pietre con cui vengono realizzate.
Nella maggior parte dei casi si tratta di calcare, il quale stato fruito
nella sua vasta gamma di pezzature e di spessori, senza l'impiego di
malte o cementi, ma tenendo conto del peso proprio, del mutuo contrasto dei cunei lapidei inseriti con forza negli interstizi. Praticamente
si riscontrano le stesse modalit costruttive impiegate nella realizzazione dei muri e, allo stesso modo, il materiale impiegato fu, per la
maggior parte, recuperato nell'ambito della superficie agricola dove il
trullo fu edificato, anche perch il supporto orografico lo ammetteva
come stratificazione quasi affiorante.
Nella costruzione del trullo la differenziazione delle pezzature e
degli spessori della pietra dovuta a precise finalit: i conci che avevano maggiori dimensioni vennero adoperati per costituire gli spigoli
della porzione inferiore della struttura esterna, nonch i cantonali e
gli architravi di porte e finestre; i conci di media dimensione furono
impiegati per conformare i paramenti murari; le lastre di medio spessore -chianche- furono fruite per realizzare i pavimenti; le lastre sottili -chiancarelle- servirono per le coperture.
La spazialit interna realizzata mediante corsi successivi di pietra
che hanno, pi o meno, pezzatura simile e sono disposti in maniera da
costituire un paramento murario perpendicolare alla direttrice planimetrica.
Tale perpendicolarit sussiste, in genere, fino all'altezza dell'architrave del fornice d'ingresso
, oltre il quale i corsi di pietra iniziano a
comporre un volume conico mediante la diminuzione consecutiva delle
ampiezze dei rispettivi diametri.
Dalla lettura della spazialit interna dei trulli si appurato che il paramento murario che lo costituisce, ammette specifiche caratteristiche:
, in genere, continuo senza troppe asperit, ha minimi interspazi tra i
giunti dei successivi filari di pietra e, nella copertura, i corsi disposti
ad anello hanno un modesto aggetto.
La struttura esterna, invece, pi eterogenea sia per forma geometrica, sia per diversit delle pezzature delle pietre adoperate. Infatti in
questo inviluppo esiste una netta distinzione tra la porzione inferiore e
quella della copertura. La porzione inferiore si rileva con un paramento murario inclinato a scarpa, allo scopo di migliorare la statica
della struttura edilizia, nonch composto con pietre di dimensioni
maggiori sia per contornare i vani delle aperture, sia per comporre gli
eventuali spigoli di intersezione dei lati, quando la fabbrica ha forma
planimetrica quadrangolare. In genere alla porzione inferiore
esterna, comunque congegnata, segue la copertura che, negli esemplari pi conosciuti, ha similitudini con la forma di un cono e risulta
realizzata con lastre di calcare: le chiancarelle. La posa in opera di
queste lastre assume enorme importanza sia per la impermeabilizzazione del manufatto, sia per il recupero delle acque piovane, elemento
essenziale in ragione dell'esiguit delle risorse idriche della nostra
regione.
Prevalentemente nei trulli la distinzione delle due forme spaziali
che ne costituiscono l'inviluppo esterno, porzione inferiore e copertura accentuata da un incasso o da una sporgenza. L'incasso una
specie di gronda con andamento inclinato, che segue il perimetro della
costruzione e raccoglie le acque piovane.
Dalla quota pi bassa della gronda inizia un canale, contenuto nello
spessore della muratura, che convoglia le acque in una cisterna ricavata sotto il pavimento del trullo. La cisterna risulta, sovente, impermeabilizzata con "bolo". Ad ogni modo non sono rare cisterne ubicate
esternamente al perimetro della costruzione.
L'altra modalit di distinzione tra porzione inferiore e superiore
dell'esterno dei trulli, dovuta ad un aggetto dei primi filari di chiancarelle che ne costituiscono la copertura.
La copertura a forma di cono , in effetti, l'assunto spaziale che caratterizza la maggior parte di queste costruzioni, ma non l'unica in
quanto si sono rilevate diverse soluzioni.
Ad ogni modo quando si riscontra il cono come addendo della struttura esterna, questo risulta realizzato prevalentemente con chiancarelle,
ossia con lastre di calcare ottenute a spacco di cava e disposte secondo
corsi consecutivi sovrapposti ed inclinati di circa 15-20 gradi nei
confronti di un virtuale piano orizzontale. Le lastre che compongono i
singoli corsi "circolari" risultano poste in opera in maniera sfalsata rispetto ai giunti di accostamento di quelle sottostand, in maniera da impedire che l'acqua piovana penetri all'interno della fabbrica.
Il continuo adeguamento della struttura trullo alla serie delle necessit dei contadini, comport una costante revisione delle forme geometriche in maniera da costituire fruizioni pi confacenti.
Pertanto precisi ragionamenti determinarono delle corrispondenze
tra esigenze, architetture e natura, individuando anche la soluzione di
alcuni quesiti: esiguit delle risorse idriche, temperature elevate nelle
stagioni estive e fredde in quelle invernali, minima disponibilit di
materiale ligneo con particolari requisiti, realizzazione di soppalchi
per aumentare le capaci di utilizzazione delle superfici coperte, eccetera.
Ulteriori ragionamenti riguardarono anche l'ubicazione che questo
manufatto doveva avere nei confronti della superficie agricola sulla
quale veniva edificato. Inizialmente alle costruzioni a trullo edificate
in Puglia furono assegnate le funzioni di riparo temporaneo durante la
validit della giornata operativa, nonch di deposito degli attrezzi.
Successivamente, invece, con la sua evoluzione soprattutto ricettiva,
determinata in gran parte dalle possibilit aggregative, venne adoperato con funzioni pi complesse, come quella di abitazione rurale, di
stalla, di palmento, di fienile. Furono queste ultime qualit che gli fecero completare la corrispondenza tra "forma" e gamma di "utilizzazioni" in maniera da poter essere fruito come masseria, ossia come
ganglo intorno al quale ruotava l'intera organizzazione del lavoro rurale.
Comunque dallo studio dei luoghi d'insediamento si appurato che
quando il trullo esplicava le funzioni di riparo temporaneo e di deposito
degli attrezzi, assolveva ad esigenze operative che sussistevano all'inizio ed al termine della giornata lavorativa e pertanto aveva delle specifiche ubicazioni sia nei confronti dei tracciati viari, che nella pertinenza agricola sulla quale veniva costruito. Infatti, nella maggioranza
dei casi, risulta realizzato in prossimit della strada che conduceva al
campo agrcolo, anzi collegato con questa tramite brevi raccordi carrabili che diventano elementi indispensabili per la sosta dei carri agricoli, allo scopo di non ostruire i percorsi stradali che, in effetti, erano
di esigua larghezza.
Per la caratteristica della contiguit della maggior parte dei trulli
alla rete stradale si sta rivelando come particolarit nefasta per queste
costruzioni, in quanto, nelle operazioni di allargamento o di variazione
della antica sede carrabile, si adopera il calcare dei trulli come ottimo
materiale per la costruzione della massicciata.
Questa insulsa prassi ha comportato, negli ultimi dieci anni la distruzione in Puglia di circa mille trulli!
Nella Valle d'Itria il repertorio dei trulli ha sempre rappresentato
una considerevole parte del patrimonio abitativo, specie in ambito rurale, ed probabilmente per questo motivo che qui il trullo ha avuto
una ulteriore evoluzione. Infatti, considerati gli ambiti geografici, dal
promontorio del Gargano alla Terra d'Otranto, si pu notare come il repertorio dei trulli sia caratterizzato dal volume architettonico unicellulare, mentre in Valle d'Itria questo volume considerato modulo volumetrico, ossia come cellula costruttiva capace di assemblarsi per produrre fabbriche bicellulari, tricellulari, quadricellulari.
Praticamente si concep la possibilit di adoperare il modulo volumetrico come nucleo le cui combinazioni producono l'abitazione, la masseria, il villaggio, il borgo, la citt.
Ma l'aspetto pi spettacolare sta nelle procedure di assemblaggio, in
quanto, ogni modulo volumetrico entra in aggregazione mantenendo
inalterate la proprie caratteristiche planimetriche e spaziali.