RETE VIARIA IN VALLE D'ITRIA

Da documenti dell'epoca, si deduce che la valle restava tagliata fuori dalla rete viaria principale. Il tratto Silvium-Tarentum-Uria, (Gravina-Taranto-Oria) della Via Appia girava a sud alla distanza minima di circa 20 chilometri; il tratto Barium-Gnatia-Brundisium (Bari-Egnazia-Brindisi) della Via Traiana passava a circa 10 chilometri a Nord-Est. La mulattiera interna trasversale Barium-Tarentum, che si raccordava all'Appia nei pressi dell'odierna Castellaneta, passava a circa 15 chilometri ad Ovest. Un'altra mulattiera, quella Butuntum-Caelia-Gnatia, (Bitonto-Valenzano-Egnazia), dopo Norba (Conversano), piegava giù per ricongiungersi alla Traiana presso Gnatia.

Oggi, Locorotondo, Cisternino e Martina Franca sono innestati alla valle tramite una gamma di strade: le principali collegano questi tre paesi, mentre una fitta trama di viottoli consente i collegamenti secondari tra abitazioni ed il supporto agricolo. Ognuno dei due sistemi stradali è contraddistinto in maniera chiara per pavimentazione, per ampiezza e per raggio delle curvature, in modo da instaurare volutamente una diversificazione nella fruizione in ragione dei siti da raggiungere.

La natura della valle permette, percorrendo la maggior parte delle strade che l'attraversano, che si abbiano costantemente presenti le ubicazioni dei tre nuclei urbani.
Ogni percorso viario è la riproposizione di antichi tracciati determinati in ragione di precise esigenze, ed alcuni di essi si ramificano in direzioni che, a prima vista, sembrano non avere alcun nesso logico, mentre in effetti, assolvono alla particolarità di essere contigui al perimetro di ciò che rimane di antichi boschi, ovvero dell'impianto di particolari vigneti o di un orto contiguo ad una masseria.
Nella valle si riscontrano in maniera più accentuata le caratteristiche del sistema viario pugliese:
a) la particolare densità della rete di strade che si intersecano fitte offrendo una pluralità, talvolta considerata perfino eccessiva, di itinerari alternativi o complementari per accedere ad una stessa località;
b) la natura generalmente rettilinea dei tracciati che collegano fra di loro i diversi centri abitati seguendo il percorso più breve e superando gli inevitabili condizionamenti creati dalla struttura orografica delle zone attraversate grazie ad una serie di opere di fabbrica (ponti, terrapieni, tagli nella roccia, ecc.) che servono ad attenuare le asperità del terreno.

In generale si tende a considerare queste caratteristiche della rete viaria pugliese o come un fatto relativamente recente o come il risultato soprattutto di condizioni ambientali favorevoli, come la natura prevalentemente pianeggiante o solo lievemente ondulata del suolo pugliese.
Queste opinioni tendono ad ignorare o sottovalutare il ruolo di altri fattori specificamente storici che, già a partire dai primi decenni del secolo scorso, hanno contribuito in misura determinante a definire le peculiari caratteristiche della rete viaria pugliese.
Si può affermare che per queste regioni ed in partìcolar modo per la Puglia, la prima metà del secolo scorso rappresentò una fase di rilevanti novità nelle forme e nei risultati dell'azione dei pubblici poteri per la costruzione di una moderna rete di strade rotabili e, più in generale, per il governo e l'uso del territorio.
Due sono stati, per dirla in breve, i fattori e le condizioni essenziali di quei risultati. Ci fu innanzitutto una forte spinta a dotare di una più efficiente rete di strade rotabili le aree del mezzogiorno maggiormente integrate nei grandi circuiti commerciali intemi ed internazionali, e perciò spesso maggiormente esposte ai contraccolpi di una concorrenza che si faceva sempre più aspra, in una fase storica caratterizzata, com'è fin troppo noto, dalla duplice rivoluzione, industriale e commerciale, che investiva zone sempre più vaste d'Europa occidentale e che richiedeva una non meno rapida e dràstica rivoluzione dei trasporti.
In questo contesto le ragioni e le esigenze della produzione e del commercio tendevano ad assumere un ruolo sempre più rilevante nelle scelte dei pubblici poteri in materia di viabilità mentre nei secoli precedenti avevano normalmente prevalso considerazioni ed esigenze di carattere strategico.
Nella Valle d'Itria il reticolo stradale si presenta ulteriormente fitto a causa del gran numero di contrade o più in generale di abitazioni sparse per l'intero territorio.

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