3 - PARTITI LOCALI E SPOGLIAZIONE DEL COMUNE
Ma se il regime liberale fu causa di così grandi benefici per la nostra città, le gare personali e gli odii dei partiti locali furono addirittura fatali al Comune, che, oltre ad essere bruciato nell'infausta notte dell'8 gennaio 1894, fu anche spogliato di tutti i suoi beni e di tutte le sue rendite. Non c'era mezzo più efficace per cattivarsi il favore delle masse ignoranti, che promettere di dar loro in demanio le vaste proprietà comunali. Bastava pronunziare la magica parola "demanio" perchè l'intera popolazione perdesse il ben dell'intelletto. Divenne così travolgente la corrente popolare, che gli Amministratori del Comune non ebbero la forza, nè il coraggio civile di opporsi. Essi sacrificarono i beni e le rendite del Comune al favore popolare: cosi come gli antichi Amministratori li avevano sacrificati alla prepotenza baronale. Non ci fu cosa più inconsulta, nè che maggiormente disonora la nostra città, quanto la quotizzazione delle proprietà comunali. Se il Comune non fosse stato spogliato di tutti i suoi beni, la loro rendita annua di parecchie centinaia di mila lire sarebbe stata di sollievo all'intera cittadinanza, rendendone meno gravosi i tributi. Al contrario, la quotizzazione delle proprietà comunali in piccole quote, non ha avvantaggiato neppure i fortunati, che le hanno avute, i quali, per le varie e dolorose vicende della vita, sono stati già costretti, in gran parte, a venderle o ad abbandonarle.
4 - TERZA TAPPA
La guerra mondiale e le rivoluzioni, che ne sono state una diretta conseguenza, sono la terza tappa sanguinosa dell'umano progresso. Si è avuto così per la terza volta un fortissimo aumento di tutti i valori e di tutte le ricchezze. In Italia la guerra mondiale e la Rivoluzione Fascista, che l'ha seguita, hanno determinato la fine del regime liberale e l'affermazione di un nuovo regime, che è quello dominante. Nel dopo-guerra la nostra città, con l'intera nazione, cadde in uno stato di anarchia. Tutti ci ricordiamo con terrore gli anni 1920-21 e '22, nei quali l'invasione delle terre e le continue agitazioni rendevano mal sicura la vita e le proprietà dei cittadini. Fu gran merito del Fascismo aver liberato, con I'Italia, anche la nostra città da questo stato turbolento di cose e l'averci ridata la pace e la tranquillità, ripristinando l'ordine e la disciplina. Formano anche un gran merito del Regime le grandiose Opere pubbliche, iniziate e compiute in tutta Italia e che danno lavoro e pane a centinaia di migliaia di operai. Anche la nostra città si è avvantaggiata di questo fervore di Opere pubbliche col prosciugamento del pantano e con la fognatura, che sono due opere d'inestimabile utilità all'igiene ed alla salute del paese. Le acque putride, che stagnavano nel pantano, e che, esalando miasmi, rendevano la città di Ruvo zona malarica, sono state, con lavori mirabilmente diretti dal genio civile, incanalate per una galleria sotterranea dove, prima che giungano a destinazione, vengono inghiottite dalle molte voragini, in cui s'imbattono. Nei lavori di fogniatura, finora eseguiti, si sono trovati degli antichi sepolcri e qualche armatura; però questi oggetti sono stati portati chi sa dove ed il Comune, nei cui suolo sono stati trovati, non ha potuto neppure valutarli per liquidare, almeno quanto ad esso spettava di diritto. Di pari utilità all'intera cittadinanza sarebbe stata anche la nuova ferrovia, se la stazione non fosse stata fatta nel punto più fuori mano e più scomodo per il transito delle merci e per i viaggiatori e se la ferrovia non avesse tagliato le due vie delle Mattine e di Santa Barbara, che sono le due arterie principali del paese. Questo stato di cose vien reso ancora più grave dal fatto che non si è avuto neanche la cura di fare un cavalcavia, almeno sulla via delle Mattine, che è la più battuta, onde evitare qualsiasi inconveniente nel transito delle vetture.