1989: Arch. Sergio Cisternino e Antonello Sforza
Lo studio consentiva di identificare nel luogo della stazione nuove condizioni urbane per la cittą. Per la rete stradale fu prevista, ai quattro lati del borgo murattiano, la realizzazione di strategici percorsi stradali con una parziale pedonalizzazione del centro. Il percorso dei binari sarebbe stato ridotto al solo esercizio per il traffico-passeggeri, ipotizzando l'abbassamento della quota del ferro ed il recupero degli spazi. La continuitą nell'urbano era garantita dalla correlazione delle statali 16-96-100 che sarebbero penetrate nei luoghi centrali della cittą quindi nei pressi della stazione.
In questa zona sarebbe stato costruito un parcheggio interrato nell'area dell'ex caserma Rossani, dove sarebbe stato possibile l'interscambio con la stazione ferroviaria attraverso nastri trasportatori pedonali. L'area sovrastante il parcheggio avrebbe ospitato giardino che nei suoi spazi avrebbe riproposto la scacchiera dell'ottocentesco borgo murattiano.
La scelta complessiva era quella d'immaginare il fascio dei binari come un fiume con il suo sistema di ponti, tra loro collegati da percorsi longitudinali che individuavano una serie di corti, ristabilendo un giusto rapporto con i treni e un collegamento pedonale la cittą. Con questo progetto si volle salvaguardare una scena urbana stimolante tra spazio all'aperto, il parco, spazio coperto e la grande galleria. Infine il parco nasceva provocatoriamente come cerniera occidentale dei distinti tessuti della cittą, per il tramite di un gioco di incavi e di rilievi, di trincee e riporti ,di positivi e negativi; infatti, il parco si pone in continua dialettica sia con la strada che lo attraversa in quota rialzata, per una ristabilita permeabilitą pedonale nord-sud,e sia con la trincea di binari in parte terrazzata.