TESTIMONIANZE PREISTORICHE
Le più antiche espressioni
artistiche sono dell'epoca dell'Homo Sapiens (a partire da 40.000 anni
fa). In Europa l'arte parietale è preceduta dall'arte mobiliare, cioè
da sculture o incisioni di figure umane o animali su pietra, o su corno,
o su ossa di animali. Le statuette femminili o "Veneri" (Paleolitico superiore)
sono un'espressione tipica dell'arte mobiliare. Queste sculture, in cui
viene esaltata la maternità, potrebbero essere espressioni di un culto
della fertilità. Esse continuano nel Neolitico con varietà di stili e
ricchezza d'immagini per le quali il riferimento alla "Dea Madre" sembra
essere evidente. Le figure femminili, chiamate "Veneri", rinvenute a Parabita,
in provincia di Lecce, risalenti a 20.000 anni fa, sono una prima manifestazione
dell'arte in questa regione.
I dolmen e i menhir
sono monumenti megalitici, costruiti con pietre e macigni rozzi, destinati,
nella preistoria, a scopi funerari o religiosi. I dolmen sono formati
da grosse pietre conficcate nel terreno a guisa di pareti; un lastrone
monolitico posato sopra copre la camera sepolcrale. I menhir sono lunghe
pietre piantate verticalmente nel terreno, puntate verso il cielo in un
desiderio di verticalità celeste, di forza assoluta; su queste pietre
non sono state trovate né iscrizioni, né dipinti che potessero aiutare
l'uomo a spiegarsi la loro funzione. Dolmen e menhir, considerati un tempo
di origine celtica, sono stati ritrovati nell'Africa del Nord, in Palestina,
nell'India, in Corea, nel Giappone e numerosi in Scandinavia, in Danimarca,
nelle isole Britanniche, in Francia, in Spagna, in Portogallo e in Puglia.
I menhir sono sparsi in tutto il Salento e sono facilmente individuabili
nei campi durante una passeggiata; vengono chiamati dalle genti locali
"pietre fitte".
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