SALA TEATRO

La sala é a forma di ferro di cavallo con quatto file di palchi, il palco reale e il loggione. All'epoca dell'inaugurazione era illuminata da un lampadario di cristallo ad ottanta lumi ad olio e da quarantotto cornucopie a tre lumi, di tiglio intagliato e dorato, da trentadue lumi Carcel acquistati a Napoli. L'arcoscenico fu realizzato con particolare cura. Per dare maggiore corposità alle dorature, gli intagli, anziché di cartapesta, furono realizzati in legno di tiglio. I lavori per la costruzione del palcoscenico e delle macchine furono diretti dall'architetto meccanico Fortunato Queriau. Il velario di De Luise e Galluzzi fu restaurato nel 1913 dal pittore barese Antonio Lanave, allievo e grande amico di Raffaele Armenise, autore degli affreschi del Petruzzelli.



Il velario di De Luise e Galluzzi, che sovrasta
la sala del teatro e ritrae Apollo con Pegaso tra le Muse


Nel 1954, con le manifestazione del centenario il sindaco F. Chieco, fece restaurare il telone del De Napoli.
Negli scorsi anni sono stati realizzati lavori di adeguamento alle normative antincendio (le nuove poltrone sono in materiale ignifugo). La vecchia pavimentazione della platea é stata sostituita con moquette plastificata sotto la quale é stata stesa una coltre di vernice intumescente con particolare qualità di resistenza al fuoco. Sono state interposte porte tagliafuoco tra palcoscenico e sala; é in funzione un impianto antincendio con idranti esteso a tutti gli ordini di posti; sono state ripristinate le condizioni di agibilità del loggione. Nel complesso il teatro ha perso un centinaio di posti (attualmente ne ha 630), pur guadagnando in sicurezza e comodità.





Scenografia realizzata dall'Ingegner Veccia
in onore di Re Umberto I


DESTINAZIONE DELL'ALA SINISTRA DEL TEATRO A SEDE DEL PALAZZO DI GIUSTIZIA E SUA REALIZZAZIONE.

Nel 1867 si riprese a parlare della costruzione dell'ala sinistra del teatro ed emerse il proponimento a edificarvi un palazzo di giustizia. Il Consiglio approvò la proposta il 18 Marzo 1870 e, contestualmente il progetto dellarchitetto Giovanni Castelli, che prevedeva una spesa di £ 230.000.
I nuovi locali furono comunque adibiti prima a Palazzo di Giustizia poi ad aule scolastiche del Liceo ginnasio Domenico Cirillo (come allora si chiamava lattuale Quinto Orazio Flacco) e nel 1933 ad uffici comunali.





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