Quali sono gli obiettivi?
Nel convegno
internazionale di Fotogrammetria Architettonica del 1993,
organizzato a Bari sul tema "Il rilevatore della realtà
territoriale", è stato presentato ufficialmente il programma StereoFot ed è stata lanciata
l'idea di un archivio fotogrammetrico
internazionale per la documentazione dei Beni Culturali, con annessa
una scuola a distanza per la
formazione degli operatori.
Chi visita questo sito dalla rete GARR o con doppia linea ISDN,
può vedere e ascoltare, via rete, gli interventi,
allora videoregistrati, ed il dibattito
che ne è seguito. Per gli altri è sufficiente
sapere che già nel convegno stesso emersero le prime difficoltà.
Fu criticato, per esempio, il fatto che il programma StereoFot,
scritto nel linguaggio HyperCard, girasse esclusivamente su piattaforma
Macintosh. I tre giorni dedicati al convegno, nonstante la mancata
partecipazione di alcuni iscritti, risultarono assolutamente insufficienti:
infatti, alcune relazioni furono addirittura troncate e gli studenti
ebbero a disposizione poco più di cinque minuti, a gruppo,
per le loro presentazioni multimediali su grande schermo. Dulcis
in fundo apparve problematica l'individuazione del luogo destinato
ad ospitare il centro proposto.
Dopo il convegno le prospettive non furono di certo rosee. La
disciplina "Fotogrammetria Architettonica" (unica in Italia) fu disattivata,
l'associazione studentesca "Fondazione Italiana Fotogrammetria
Architettonica", organizzatrice del convegno e costituita da quanti frequentavano il corso
omonimo, fu sciolta di fatto. Il laboratorio di fotogrammetria architettonica fu trasferito presso il campus
universitario, lasciando, presso il complesso
monumentale di Santa Scolastica, le apparecchiature fotogrammetriche di cui era stato dotato, in base ad
un accordo con convenzione,
firmato nel 1985 tra l'Università degli Studi di Bari e
la Regione Puglia. Il complesso monumentale, che lo stesso accordo con convezione
aveva destinato a centro documentazione, è stato ceduto dall'Università
alla Sovrintendenza Archeologica della Puglia.
A confermare che i tempi non fossero ancora maturi, per un'iniziativa
che è nella logica stessa del tempo, lo confermano, per esempio, la mancanza, tra i relatori, di docenti universitari italiani, la recensione
del prof. Attilio Selvini, del Politecnico di Milano, sul volume "La
cartografia digitale in architettura e urbanistica",
pubblicata sul Bollettino n.4 (ottobre-dicembre1995) del S.I.F.E.T.,
e l'intervento del prof. Mauro
Caprioli, del Politecnico di Bari, nella seduta del
17 gennaio 1997 del Consiglio del Dipartimento
di Vie e Trasporti .
Per fortuna, "non tutti i guai vengono per nuocere".
Infatti, le ostilità di allora, oggi, possono essere paragonate
ad una energica potatura che è servita a dare maggiore
vitalità ad una struttura che può continuare il
cammino intrapreso venticinque anni addietro.
Internet sembra aver miracolosamente risolto tutti i problemi
posti nel convegno del '93, infatti:
il programma StereoFot, scritto ora nel linguaggio Java, è
multipiattaforma e consente, via rete, di rilevare le misure di oggetti rappresentati su coppie di fotogrammi stereometrici;
nel presente convegno i relatori avranno a disposizione tutto il tempo necessario, per esporre la propria relazione, con tutti i vantaggi che un filmato offre;
la partecipazione al convegno non richiederà necessariamente
un trasferimento fisico, ma potrà avvenire dalla propria
sede ed essere "diluita" nel tempo, in funzione degli
impegni;
per l'esposizione dei lavori lo spazio è praticamente illimitato, fatta salva la capacità di comunicare i risultati anche
ai non addetti ai lavori;
la partecipazione è praticamente
"a costo zero", particolarmente per quelle strutture che hanno già una produzione disponibile per il Web o un proprio sito;
l'archivio, essendo virtuale, può essere ospitato ed aggiornato da chiunque e dovunque; saranno i motori di ricerca ed il tempo ad effettuare la naturale e necessaria selezione;
non bisogna dimenticare, infine, che Internet è una struttura
orizzontale, nata per impedire qualsiasi censura!
Con il presente convegno, si riparte dalla presentazione degli atti
del convegno di Fotogrammetria architettonica
del 1991, in cui Mons. Pietro Amato afferma: "La tutela non è per pochi. Appartiene
alla dignità dell'uomo e nessuno la può delegare.
E' importante che la si insegni e si diano gli strumenti. Il resto
è la storia che racconterà della nostra cultura
e della nostra spiritualità".
Se si giudica valido il motto "conoscere per tutelare", bisogna anche ammettere che "la lettura e scrittura" del territorio e, in particolare, la documentazione dei Beni Culturali non può non interessare la struttura scolastica, a cominciare da quella primaria, cui spetta il compito di insegnare a "leggere e scrivere" con strumenti moderni: si tratta semplicemente di vedere come può la Scuola provvedere al monitoraggio del territorio, diventando produttiva. |