Anche se può apparire una contraddizione, qualsiasi operazione di rilievo deve essere fatta solo quando si è sicuri di conoscere l'oggetto del rilievo stesso. Così come dimostrerebbe scarsa professionalità un meccanico che effettuasse l'analisi di un motore senza conocerne il tipo e il funzionamento,
anche il rilevatore architettonico deve avere le idee chiare sull'oggetto che si accinge a documentare. L'esempio che abbiamo preso in considerazione è una casa di riposo, realizzata a Giovinazzo (BA) con un progetto vincitore di un concorso bandito nel 1972.
La semplicità del progetto (a pianta modulare) ci consente di esaminare, nei particolari, non solo quelle che dovrebbero essere le varie fasi del rlievo, ma anche la documentazione che un qualsiasi progettista dovrebbe fornire per la manutenzione dell'edificio stesso.
Cominciamo con analizzare le fasi del rilievo:
1) L'indagine preliminare. Prima di effettuare la ricognizione, il rilevatore deve innanzitutto documentarsi su cos'è e come funziona una casa di riposo e, senza prescindere dal contesto urbano in cui essa è inserita, deve documentarsi sull'idea progettuale, che è alla base dell'edificio. In questo caso sono disponibili non solo il bando di concorso e il progetto originario, ma persino alcuni rilievi fotogrammetrici eseguiti nel corso dei lavori. Con l'ausilio di programmi CAD, il rilevatore può visualizzare il progetto in modo da effettuare un confronto tra il progetto e l'opera realizzata, oltre a programmare a tavolino, nei particolari, sia la prima ricognizione che gli interventi di rilevamento vero e proprio.
La rielaborazione del progetto originale con l'ausilio delle nuove tecnologie, che oggi consentono di osservare nei particolari il modello virtuale, mira a restituire al progetto quelle che sono le caratteristiche fondamentali dello stesso. Il progetto di un edificio, infatti, non può ridursi alla rappresentazione dell'idea, ma deve tener conto della fattibilità dal punto di vista economoico ed ambientale.
In questo caso il confronto tra le fotografie del plastico di progetto, riprese dall'alto e dal basso e le prospettive a volo d'uccello o dal piano stradale, ottenute con il programma di CAD, potrebbe par pensare ad una differenza minima tra le vecchie e le nuove tecniche di rappresentazione, ma, nel secondo caso il modello potrà essere sezionato, ingrandito a piacimento e analizzato in tutti i particolari, anche per la presa di coscienza di eventuali errori di rappresentazione. Allo scopo di meglio evidenziare l'idea progettuale, si può far ricorso all'illuminazione artificiale e rappresentare gli ambienti con immagini dinamiche, sia panoramiche che come oggetto.