Per rilievo di un oggetto deve intendersi quel complesso di informazioni necessarie e sufficienti a consentire l'analisi, differita nel tempo e nello spazio, dell'oggetto stesso. È evidente che il numero di informazioni è direttamente proporzionale alla complessità dell'oggetto rilevato e all'interesse del fruitore per il rilievo stesso, ma, di certo, il rilievo rimane il frutto di una serie di compromessi, che sono funzione della stessa realtà territoriale in cui esso viene eseguito.
  L'informatizzazione del rilievo presenta indubbi vantaggi sia ai fini dell'archiviazione che della consultazione, che può essere fatta anche a distanza, ma pone nuovi problemi e tra questi non possiamo trascurare:
  - la padronanza, da parte del rilevatore, del linguaggio informatico, con cui il rilievo sarà restituito ed archiviato. Rimane vivo il classico problema delle lingue, una relazione in inglese non può essere scritta in italiano e poi tradotta, ma "va pensata in inglese"! Si ripropone lo stesso tema del disegno dell'architettura, che, grazie ai programmi di CAD, va pensato ed eseguito direttamente nello spazio tridimensionale;
  - l'esecuzione modulare del rilievo, tale da consentire un facile aggiornamento e/o integrazione;
  - il tempo di esecuzione del rilievo, misurato in ore-uomo, tutt'altro che secondario e da cui dipende il costo del rilievo stesso;
  - la manutenzione del rilievo, dovuta alla evoluzione continua dell'informatica. La suddivisione dell'informatica nei tre campi concorrenziali (Intel, Macintosh e UNIX) non è più ammissibile con l'avvento di Internet e del World Wide Web ed il problema della portabilità dei programmi, ripresentatosi con violenza, lascia prevedere l'arrivo di nuovi linguaggi. Un esempio di manutenzione può essere la sperimentazione, fatta presso un Istituto professionale di Bari, in cui una scolaresca si è cimentata nella trascrizione, nel linguaggio HTML, di un lavoro (la chiesa russa) scritto nel linguaggio HyperCard da un gruppo di studenti che hanno frequentato questo laboratorio nel periodo 1991-1996. .
  - l'alfabetizzazione. L'uso di nuovi linguaggi non si risolve con l'apprendimento della grammatica. Già il ricorso all'autodidattica nell'apprendimento del linguaggio fotografico ha portato ad un uso distorto della stessa macchina fotografica, con l'illusione che una qualsiasi fotografia fosse in grado di comunicare un messaggio. L'analfabeta del 2000, davanti alla possibilità di utilizzare immagini o testi interattivi, passa spesso da un rifiuto iniziale ad un uso irrazionale del nuovo linguggio, anche grazie a programmi esistenti sul mercato.
  In questa sede faremo una distinzione, tra rilievo architettonico e rilievo urbano, semplicemente per motivi di trattazione, ma non saremo mai in grado trattare l'uno senza far riferimento all'altro, perché non si può parlare di un edificio senza "uscire" nell'mbiente in cui è inserito, né si può parlare di un centro urbano senza "entrare" negli edifici che contiene.