1982. La Facoltà d'Ingegneria di Bari, mediante il cambio di
denominazione della disciplina "tecniche fotogrammetriche applicate
all'urbanistica e all'architettura", attiva il primo ed unico corso
universitario italiano di "Fotogrammetria Architettonica".
1985. Nel Complesso monumentale di S. Scolastica viene avviato il
laboratorio di fotogrammetria architettonica per la documentazione dei Beni
Culturali della Puglia, con la firma di un accordo tra l'Università
degli Studi di Bari e la Regione Puglia.
1986. A conclusione del convegno sul tema "Fotogrammetria e
progetto" nasce l'associazione studentesca Fondazione Italiana Fotogrammetria
Architettonica, che, all'insegna del motto "un buon rilievo è
già metà progetto" e nella piena convinzione che l'attività
didattica deve essere finalizzata alla produzione, trasforma il laboratorio
di S.Scolastica in Scuola-bottega.
1988. L'attenzione della Fondazione si rivolge alla documentazione
dei Beni Culturali più numerosi e più difficili da rilevare,
"i Beni Culturali Ecclesiastici", per i quali, in un convegno
appositamente organizzato, si auspica la costituzione di un "Centro
Internazionale di documentazione fotogrammetrica".
1991. Dal convegno internazionale sul tema "La documentazione
del Beni culturali Ecclesiastici", organizzato a Bari, emergono due
concetti basilari per la documentazione stessa:
- per operare vitalmente sui beni culturali ecclesiastici di ogni tipo,
ma soprattutto di livello, occorre sì una tecnica moderna di avanguardia
e di scientifica strumentazione, ma che prima, da "ancilla" davanti
al "Verbo", deve avere attinto alla vita e all'anima di quel "bene".
La tutela del "corpo" di tali beni ha bisogno di captarne l'anima
per umile esperienza di vissuta partecipazione. (Giulio Mancini O.F.M.);
- se da una parte la tutela e la conservazione appartiene come principio
allo Stato, l'inveramento appartiene a tutti ed è un problema di
cultura. La tutela non è per pochi. Appartiene alla dignità
dell'uomo e nessuno la può delegare. E' importante che la si insegni
e si diano gli strumenti. Il resto è la storia che racconterà
della nostra cultura e della nostra spiritualità (Mons.Pietro Amato).