L'altare, di fattura novecentesca (risale al 1949), è decorato con marmi
cipollino, di Carrara, Sangallo. Al centro è collocata una stella ad otto
punte. Ai lati, inscritti in tondi, vengono riportati i simboli
eucaristici: uva e spighe di grano. Il tabernacolo è caratterizzato da
una lieve strombatura, ottenuta con delle colonnine con capitelli dorici
ed archi a sesto acuto. Lo sportellino del tabernacolo in ottone,
commissionato nel 1950 dal fedele Vittorio De Santis, è decorato con il
simbolo cristologico, coronato di spine e contornato da tre cherubini. Sul
timpano, al di sotto degli archi, sono evidenti i simboli dell'agnello e
del Vangelo. Nella cimasa mistilinea dell'altare è riportato tino stemma
coronato da un cimiero, collocato su tre monti sormontati da un giglio e
circondati da tre stelle ad otto ptinte. Nell'ancona è conservata, in una
nicchia chiusa da vetro, la statua di Sant'Antonio da Padova con Bambino.
Le statue lignee sono state realizzate dal Brudaglio: la firma è
riportata alla base della statua. Il Santo è vestito con il saio
francescano, cinto dal cingolo legato con i tre nodi, che simboleggiano la
povertà, l'obbedienza e la castità. Il cingolo è arricchito da una
corona di legno d'ulivo di Gerusalemme. Sono evidenti gli altri attributi
iconografici del Santo: il giglio, la Bibbia ed il Bambin Gesù, con il
capo coronato dal nimbo d'argento.
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