Altare della Pietà
Lo schema iconografico è quello della Madonna con Bambino, affiancata su ambo i lati da figure di Santi (San Nicola e San Leonardo). Nell'affresco molese, infatti, gli angeli, raffigurati nell'atto di incoronare la Vergine come "Regina coeli", hanno nelle mani la "palma", che in origine era l'emblema delle vittorie militari e che poi fu adottata dalla Chiesa primitiva come segno della vittoria cristiana sulla morte, con la resurrezione del Cristo. Gli attributi iconografici della Vergine in trono sono la "corona", emblema della sovranità divina e terrena e del martirio cristiano, ed il "velo", simbolo di castità. Il Bambino ha ormai perso le sembianze da adulto, tipiche delle icone bizantine, e rivolgendosi alla Madre benedice, mostrando, nel suo ruolo di Salvator Mundi, il globo terracqueo, che indica appunto la sua signoria sul mondo. Nei dipinti votivi, infatti, San Leonardo e San Nicola, raffigurati insieme, divengono patroni dei prigionieri che hanno riacquistato la libertà grazie alla loro intercessione. L'opera è ascrivibile ad un buon pittore degli inizi del XVI secolo, come è evidente dall'eleganza e dal felice taglio compositivo di alcuni particolari dei personaggi raffigurati. Il modello iconografico della "Pietà" assolve la funzione di esortare il fedele a guardare e venerare il sacro gruppo famigliare. Il gruppo composto da madre e figlio, che in Italia si affermò come modello iconografico chiamato "Pietà", deriva dal culto per "l'IMAGO PIETATIS": il ritratto del Dio morto.