Altare Maggiore
L'altare è stato realizzato prima del Concilio Vaticano II. Ai lati sono collocati due passaggi chiusi da tendine per il transito nello spazio absidale. È collocato su tre gradini in marmo cipollino (simbolismo dei numeri 4-3, cfr. nota uno). Il paliotto, che è caratterizzato ai lati da colonnine binate con capitelli corinzi (marmo verde per le colonnine), nella parte centrale è in marmo giallo, con il simbolo crocifero (croce greca), che campeggia su una corona con ornamenti floreali, che è inscritta in un cerchio. Ai lati del paliotto la decorazione è realizzata con i simboli eucaristici delle spighe di grano e della pianta di vite cori uva, che ricorrono anche sul grado, ai lati del tabernacolo. Il ciborio, a forma di tempietto, è tra colonnine di marmo verde con capitelli di marmo bianco, ornati con foglie d'acanto. Sullo sportello del tabernacolo è raffigurata una colomba con un ramo d'ulivo nel becco. Ricorre anche il simbolo divino del triangolo con l'occhio inscritto, simbolo trinitario. Sullo sportello del tabernacolo, in argento, è evidente il simbolo eucaristico del calice e dell'ostia, con l'acrostico IHS (Iesùs Theoù Sotèr). Ai lati, degli angeli capoaltare in atteggiamento orante. Nota uno: Il numero tre deriva dalla somma dell'UNO: Dio, l'unicità, e del due, che rappresenta la dualità, i poli opposti, la natura duale (umana e divina del Cristo). Il numero tre supera la dualità per diventare "la legge del tre". In altri termini, la natura triplice divina, che governa l'esistenza delle cose. Il numero quattro era il simbolo della terra, della niateria e delle cose materiali, delle quattro stagioni, dei quattro evangelisti. (Baldock, Simbolismo Cristiano, 1994, p. 152 e seguenti).