Il  primo stereoscopio

Per apprezzare e capire la visione stereoscopica  dell'immagine ho costruito, per iniziare ,uno stereoscopio a piani paralleli.

Lo stereoscopio fin qui descritto non permette la ricomposizione immediata dell'immagine stereoscopica a meno di un paziente esercizio dei muscoli oculari. Affinché lo strumento funzioni la distanza fra i centri delle immagini poste sullo schermo deve essere di 6.5cm. 

Stesso discorso vale per lo stereoscopio a foro centrale Questo tipo di strumento si differenza da quello a piani paralleli per la mancanza dello setto separatore centrale , per la presenza ,in luogo delle due aperture grandi , di una superficie forata al centro e per l'inversione ,sullo schermo delle immagini .

Esso è costituito essenzialmente da un corpo principale a forma di parallelepipedo diviso al suo interno da un setto sempre in cartone che ha il compito di evitare che l'occhio di destra veda l'immagine posta sulla sinistra dello schermo e viceversa.

L'interno della scatola è stata rivestito con un cartoncino di colore nero per evitare disturbi provocati dalla luce. Su un lato della scatola sono stati praticati due fori ad una distanza di 6,5 cm (distanza media fra i nostri occhi). Sull'altra faccia della scatola sono state praticate invece di aperture più grandi (15cm x 13cm). 

Sempre al fine di migliorare l'utilizzabilità dell'apparecchio è stato praticato sotto gli oculare un altro foro per il naso.

Lo stereoscopio fin qui descritto non permette la ricomposizione immediata dell'immagine stereoscopica a meno di un paziente esercizio dei muscoli oculari. Affinché lo strumento funzioni la distanza fra i centri delle immagini poste sullo schermo deve essere di 6.5cm. 

Stesso discorso vale per lo stereoscopio a foro centrale 

Questo tipo di strumento si differenza da quello a piani paralleli per la mancanza dello setto separatore centrale , per la presenza ,in luogo delle due aperture grandi , di una superficie forata al centro e per l'inversione ,sullo schermo delle immagini .