Assi convergenti. Con tale disposizione si cerca di
riprodurre le stesse condizioni con cui gli occhi osservano la realtà.
Infatti quando si guardano oggetti posi ad una distanza superiore a 25cm
ed inferiore a 1m, i raggi visuali descrivono fasci di rette i cui assi
sono convergenti. La similitudine della macchina fotografica all'occhio
umano è però solo teorica; questa infatti non presenta l'automatismo di
cui invece gode l'occhio. Per esempio, quando osserviamo un oggetto,
l'occhio seleziona solo ciò che interessa. La camera fotografica al
contrario riproduce nitidamente anche ciò che è posto dietro l'oggetto,
per cui con le riprese ad assi convergenti lo sfondo può essere differente
sui due fotogrammi e disturbare la visione stereo. Esiste poi
l'inconveniente della particolare disposizione dei fotogrammi in fase di
restituzione. Tali considerazioni sconsigliano l'uso di questo
orientamento.
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