SULLA SACRALITÀ

Fin dall'antichità l'uomo ha creduto nell'esistenza di luoghi privilegiati in cui il rapporto con le forze soprannaturali - gli dei - riuscisse a realizzarsi. Tali luoghi, detti 'sacri', nei tempi più remoti erano montagne, selve, acque, caverne...

  • perchè sacri?
  • dal luogo sacro all'edificio sacro
  • la chiesa, architettura per la liturgia

    inizio PERCHE' SACRI?:
    Perchè alcuni luoghi erano o sono ancora considerati sacri: perchè questi luoghi e non altri?
    Sacri sono, in origine, tutti i luoghi in cui, in qualche forma, le forze soprannaturali si sono svelate all'uomo: tale evento è definito 'ierofania'.
    Questo termine, dice Mircea Eliade ne "Il sacro e il profano", "non esprime niente di più di quanto è intrinseco al suo contenuto etimologico, vale a dire che qualcosa di sacro si manifesta".

    inizio torna su DA LUOGO SACRO A EDIFICIO SACRO:
    Gradualmente, con l'evoluzione dell'uomo, anche lo spazio sacro si evolve, e dal luogo sacro si arriva all'edificio sacro.
    Bouquet, nella sua storia delle religioni, ci induce "a riflettere sulla tendenza del 'luogo di culto' ad abbandonare l'ambiente naturale mediante la stilizzazione.
    Il boschetto si trasforma in un cerchio di pali, e questi vengono sostituiti da pilastri megalitici, così come l'altare su cui si arde il sacrificio sostituisce il falò dell'accampamento, il focolare e la pira funeraria; e la casa del capo, spesso nulla più di una capanna con un portico e uno steccato, diventa il tempio del dio.
    La montagna, o la duna della collina, diventa, soprattutto in contrade povere di rilievi, la montagna artificiale [..] e, spingendosi un poco più avanti con l'immaginazione, si possono benissimo considerare le 'maestose e arborescenti navate gotiche' una vera e propria reminiscenza delle foreste dell'Europa centrale."


    inizio torna su LA CHIESA, ARCHITETTURA PER LA LITURGIA:
    L'edificio sacro, è in forma eminente una architettura della "memoria", poichè propone e rilancia nel tempo, anche a distanza di secoli, messaggi legati al mondo rituale e alla cultura che lo hanno espresso, per citare la Nota della CEI per l'adeguamento delle chiese secondo la Riforma Liturgica.
    Le chiese, in particolare, mentre sono al servizio del culto, "comunicano e sono stimolo e aiuto per "fare memoria", per riflettere - anche per i non credenti, o credenti in un'altra religione.

    Compito del progettista che si accosta all'edificio sacro, è dunque di riconoscere e analizzare quei caratteri peculiari che fanno di tale 'monumento' un luogo di culto:
    la chiesa-edificio si può considerare una "icona escatologica" grazie al collegamento dinamico che unisce il sagrato alla porta, all'aula, all'altare e culmina nell'abside, grazie all'orientamento di tutto l'edificio, al gioco della luce naturale, alla presenza delle immagini e al loro programma.
    Da tutto ciò emerge la necessità - per conoscere, rappresentare e, nel caso, restaurare la chiesa-edificio - di consultare la Normativa CEI per i beni culturali ecclesiastici:
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