I successivi accrescimenti

Il resto dell’edilizia del centro storico, a parte gli interventi ultimi, risale al periodo tra il XVI e il XVII secolo, di cui sono esempi notevoli la dimora del vescovo Giusti e, nella stessa via Giusti, il palazzetto Rotundo.

Il borgo di Bitritto, quindi, col passare dei secoli, si era espanso verso sud, sino ad assumere l’assetto odierno, con andamento perimetrale pressoché rettilineo sul lato nord e prevalentemente curvilineo per il restante sviluppo, lungo via Balenzano, che ricalca il tracciato naturale di una lama d’acqua.

E’ probabile che, successivamente al 1350, proprio su via Balenzano fossero state spostate le mura del borgo, tant’è che ancora oggi detta via è soprannominata "via del muro" e si racconta che lo strettissimo vicolo, proprio di fronte allo slargo ove si trova la fontanina pubblica, non sia altro che una breccia aperta a forza nelle mura dai Bitrittesi assediati per raggiungere le piscine pubbliche e approvvigionarsi d’acqua.
Queste piscine, dette "La Pescara", si trovano difatti poco lontano, presso l’odierno "largo Pescara", dietro l’ex oratorio parrocchiale.

Verso la fine del ‘700 poi, all’originario agglomerato di case intra moenia - la "Terra" vera e propria - e al borgo cinquecentesco, si affiancò un nuovo quartiere, che andava sviluppandosi verso sud, in una zona ricca di giardini e cortili e si congiungeva con l’antica collegiata extra moenia di S. Michele Arcangelo.

L’espansione del secolo scorso, infine, caratterizzata da sviluppi verticali maggiori, ha soffocato il borgo antico, originariamente in posizione dominante rispetto alle aree circostanti.

Infatti una livellazione con rilevazione delle quote altimetriche, eseguita per tutto il settore nord, ha permesso di determinare il notevole dislivello esistente tra le strade interne e l’esterno, che raggiunge il valore massimo (4 metri circa) ad ovest, in largo Pendio, a cui si accede difatti da via Balenzano, percorrendo una ripida scalinata.

In prossimità del castello tale dislivello è comunque considerevole, ragion per cui il palazzo baronale, la nuova chiesa matrice (costruita nel 1774) e la chiesa del Purgatorio (del 1725) dovevano svettare con una certa arte sulle misere case circostanti.