LE RIPRESE 1 e 2

  Le operazioni di seguito descritte sono finalizzate a realizzare il parallelismo degli assi ottici, condizione obbligata per applicare le equazioni della fotogrammetria relative al CASO NORMALE. Il fototeodolite è stato messo in stazione in A, si è rilevato il prisma opportunamente bloccato in B e, dopo aver ruotato lo strumento di 90° in senso antiorario (verso l'altare nella ripresa 1 e verso il portale nella ripresa 2), è stato eseguito lo scatto fotofgrafico. Si sono, successivamente, rilevati i punti di controllo 1,2,3 per la ripresa 1 e 4,5,6 per la ripresa 2 .
Il fototeodolite è stato, quindi, messo in stazione in B, si è rilevato il prisma ora bloccato in A e, dopo aver ruotato lo strumento di 90° in senso orario (verso l'altare o verso il portale), è stato eseguito il secondo scatto fotografico. Anche dalla stazione B sono stati rilevati i punti di controllo 1,2,3 per la ripresa 1 e 4,5,6 per la ripresa 2 per consentire, così, la loro individuazione nelle coordinate terreno (origine nella stazione A, asseX la congiungente A-B verso B, asse Y la normale ad A-B in senso antiorario (verso l'altare o verso il portale), asse Z la verticale per A) con l'intersezione in avanti oltre che con il distanziometro elettronico della stazione totale.
La distanza tra le due stazioni (BASE di ripresa) è di 2.13m.

Con il CAD sono state calcolate le coordinate terreno dei punti 1,2,3 e 4,5,6, cosa che poteva essere fatta direttamente in sito con la stazione totale.