Cos’è l'esame?

L’esame rappresenta la verifica dell’attività di formazione svolta nell’intero anno accademico.
La commissione giudicatrice è composta da:
- il professore ufficiale della materia, che svolge la funzione di presidente;
- da un professore di materia affine;
- da un cultore della materia, esterno all’Università.
La legge presuppone che il docente, a fine anno, abbia chiaro il giudizio di valutazione sui singoli studenti del proprio corso, quindi la presenza dei due componenti la commissione giudicatrice, oltre a confermare o modificare il giudizio del presidente, serve a garantire, rispettivamente, la coerenza dell’esame con gli obiettivi del Corso di Laurea e con il mondo del lavoro.
Ogni componente la commissione esprime il proprio giudizio con un numero compreso tra 1 e 10, la cui somma costituisce il voto finale, espresso in trentesimi. Se la commissione è composta solo da due persone, il voto sarà in ventesimi e poi rapportato in trentesimi.
Con la riforma ed, in particolare, con l’introduzione dei crediti formativi, scompare la disciplina e di conseguenza l’esame.
Per quanto riguarda la disciplina, va tenuto presente che essa viene “frantumata” in “moduli didattici”, che possono essere scelti singolarmente dallo studente in funzione delle proprie esigenze di formazione.
Per quel che concerne l’esame occorre ricordare che in un anno, lo studente deve acquisire 60 c.f.u. (crediti formativi universitari), cioè deve essere impegnato per 1500 ore, considerato che ad un c.f.u. corrisponde un impegno didattico (lavoro) di 25 ore. Facendo rapidamente i conti, eliminando tutte le festività e le vacanze, ci si rende facilmente conto che l’impegno didattico è di otto ore al giorno, che si presuppone lo studente debba trascorrere in un ambiente che simuli il futuro posto di lavoro.
Nel caso in cui, per esempio, un studente intenda spendere 9 crediti per una disciplina (o per un modulo) e trascorre 225 ore presso un laboratorio, rimane evidente che non ha senso l’esame finale, in quanto l’azione didattica del docente o del tutor ha le caratteristiche di un processo osmotico e viene svolta con una verifica continua. Se invece il lavoro non viene svolto totalmente all’interno della struttura didattica, si pone il problema della verifica, che si trasforma automaticamente in esame per mancanza di monitoraggio continuo.