2.2 PALAZZO DE LERMA

Il palazzo si erge fra la chiesa di S. Nicola dell'ospedale e il cinquecentesco Palazzo della Regia Corte. Il fronte principale è prospiciente al sacrato della Cattedrale e fa da quinta prospettica nel lato Nord della piazzetta su cui si affaccia la monumentale matrice. Ad ovest della facciata preesisteva la chiesetta di Santa Maria della Misericordia, la quale fu visitata nel 1549 dal Vescovo Cornelio Musso ( 1544-47 ) che la trovò in buono stato. Fu eretta nel 1414, a pianta rettangolare ( vedi foto planimetria d'epoca) catastale del sec.XIX con due portali di ingresso, il più grande si affacciava sulla Piazza principale mentre il più piccolo sul "Planchetto" della Cattedrale, inoltre sulla parte superiore del primo vi era una immagine della Vergine di pietra intagliata con una iscrizione in latino. Essa era ubicata in posizione normale al fronte del palazzo e si avanzava di circa dieci metri, verso Sud-Ovest , nell'area dell'attuale Piazzetta antistante al sacrato della Cattedrale. Per oltre quattro secoli la chiesetta è stata regolarmente amministrata dall'Università bitontina in qualità di Ente proprietario; poi allo scorcio del secolo scorso, non è mancato lo spirito rinnovatore decretandone la demolizione per ampliare la citata Piazzetta. Il risultato fu alquanto deludente in quanto il fronte della Cattedrale fu sminuito dall'ampia area antistante; per cui non rimaneva che accettare il fatto compiuto e porre in sito un segno della stupenda opera d'arte cinquecentesca distrutta, addossando la facciata principale alla torre del palazzo De Lerma. Il palazzo de Lerma, in puro bugnato rustico a corsi paralleli, a due piani fuori terra, presenta il prospetto sul "Planchetto" con il piano terra a semplici luci quadrate . Il portale di accesso, di chiaro stampo classicheggiante, a bugnato, si presenta decentrato rispetto al fronte al fronte nello spazio lasciato libero tra il "Planchetto" e la chiesa della Misericordia. Il primo piano è caratterizzato da slanciate finestre su cornici marcapiano poi trasformate nel 700 secondo la moda corrente in balconi. Le porte finestre sono coronate da un timpano a cornice spezzata. Il secondo piano presenta, in asse, altre tre porte finestre con timpano ad arco introflesso anche queste poggiavano su cornici marcapiano in seguito trasformate in balconi. Un ricco cornicionecon pinnacoli corona il fronte. Il lato sinistro del fronte, dove è stato murato il portale della preesistente Chiesa della Misericordia, è caratterizzato da un severo corpo di fabbrica, (torre) sempre in pietra, il quale sino al 1968 era sormontato da un belvedere (vedi foto).belvedere Il portale della ex chiesa della Misericordia, datato 1586, dalle chiare linee classicheggianti, presenta sull'architrave una iscrizione latina in lettere capitali e nel frontoncino un rilievo rappresentante la Pietà. Il prospetto secondario, su via Speranza è caratterizzato da un portale, tompagnato, con semi colonne bugnate sormontate da una trave, di chiara ascendenza classicheggiante, decorata da metope e trigliti. Il palazzo è internamente costituito da muratura a sacco con fodere esterne in conci squadrati di pietra calcarea e nucleo in pietrame e malta. Entrambi i prospetti sono quasi completamente ricoperti di croste nere costituite essenzialmente da particelle carboniose provenienti dalla combustione di oli e depositate dove la pietra subisce imbibizione non derivante dalla sollecitazione meccanica della pioggia, inoltre ed in particolar modo il prospetto principale presenta un quadro fessurativo molto evidente soprattutto al primo livello della fabbrica. Queste fessure sono dovute all'eccessiva spinta delle volte sulla muratura di prospetto avente una sezione ridotta, rispetto alle luci delle volte del primo piano. Ciò ha causato la fuoriuscita dal nocciolo centrale di inerzia della sezione reagente della muratura della risultante della spinta delle volte stesse, facendo insorgere nella muratura fenomeni di pressoflessione. Inoltre il su detto fenomeno, insieme al cattivo ammorsamento fra i muri trasversali e la muratura di prospetto ha fatto insorgere un dissesto secondario quale la rotazione della facciata stessa. Questo fenomeno lo si può notare oltre che dalla espulsione di conci dalla base della muratura di prospetto, successivamente rimpiazzati con pietre non rifinite, dalla grande fessura che si può osservare nell'angolo fra la torre e la facciata principale. La corte del palazzo, alla quale si accede tramite un androne con ampie volte a crociera, conserva la nobiltà originale nel portico, nei vestiboli e nella scala di accesso ai due piani superiori nonostante le sovrastrutture aggiunte e lo stato di abbandono dell'area interna dovuto all'attuale stato del condominio. Infatti entrambi i muri che si affacciano sulla corte, costituiti da muratura a sacco intonacata, si presentano abbastanza degradati a causa, soprattutto alla base delle murature, della umidità di risalita dovuta ad un cattivo drenaggio della pavimentazione delle acque meteoriche, per non parlare di ampie zone di intonaco venuto soprattutto ai piani superiori. Delle quattro colonne del porticato, costituite da blocchi unici di pietra calcarea tagliati nel senso di falda, che sorreggono i ballatoi di accesso alle abitazioni dei piani superiori, una presenta delle profonde fessurazioni causate dalla costruzione, intorno al 1800, della copertura del ballatoio, costituita da un solaio in legno, e dai suoi muri d'ambito creando così un ulteriore ballatoio che da accesso alle unità abitative del secondo piano. Le due colonne centrali sono state entrambi cerchiate e tutte quante hanno i basamenti danneggiati. Le muratura dell'androne del secondo portale tompagnato, che converge anche esso insieme a quello del portale principale nella corte, si presentano impregnate di umidità a causa della perdita di acqua da parte di alcuni discendenti inglobati nella muratura. Dal porticato, attraverso una scala a due rampe, coperta a botte, si sale al primo piano; di qui una scala a luce ridotta porta al secondo piano, probabile sopraelevazione di quello settecentesco, avvenuta nel secolo XVIII ad opera dell'arch. Valentino. Le coperture non sono pavimentate e ben impermeabilizzate, ma presentano sull'estradosso una semplice guaina impermeabilizzante che in molte zone, soprattutto nell'ala est ed ovest del palazzo, si è sollevata causando infiltrazioni di acqua piovana, solo nella copertura dell'ala nord del palazzo questo tipo di problema è più limitato poiché il solaio piano esistente, in latero-cemento, ha sostituito quello originale a falde in legno nel 1962 (vedi foto).

particolare solaio in legno
particolare solaio in legno
particolare solaio in legno

Per poter comprendere meglio il palazzo De Lerma diamo uno sguardo ad altri edifici del centro storico di Bitonto che presentano caratteristiche architettoniche ed elementi compositivi  ad esso piuttosto similari:

1)  Palazzo  Vulpano 8)   Casa Agera
2)  Palazzo Sylos Calò 9)   Palazzo Sylos Giannone Sersale
3)  Palazzo De Ferraris Regna 10) Palazzo Rogadeo
4) Palazzo Termite Cernitto 11) Palazzo Gentile Labini Sylos
5)  Casa Grottola 12) Palazzo Barone Gentile Sisto
6)  Palazzo Bove 13) Palazzo Giannone Alitti
7)  Palazzo Franco Spinelli Regna