LA CHIESA DI SAN MARTINO

La chiesa, fastoso esempio di architettura barocca, sorge su uno dei tre punti principali del più antico tracciato confinario del castrum martinae, in luogo di un cippo che delimitava i territori di Monopoli e di Taranto. L'odierno edificio, caratterizzato dalla vertiginosa altezza della facciata, che si proietta, maestosa, nell'ampia piazza, fu realizzato fra il 1747 e 1763 abbattendo la preesistente collegiata romanica il cui schema si risolveva in tre navate divise da un colonnato.
Il teso verticalismo, che potrebbe disperdersi in una miriade di particolari slegati, è, invece, trattenuto dal nucleo decorativo cenrale, a rilievo. Questo, raffigurante il Santo a cavallomentre divide il proprio mantello con il povero, rappresenta il centro di congiunzione ottica attorno a cui ruota 1' intera composizione architettonica. Il grande altorilievo centrale si pone come tramite fra la parte inferiore e la loggia pontificale.
Con grande maestria ed esaltante fantasia, si distribuiscono, poi, sull'intero spazio della facciata, una cascata di elementi ornamentali a carattere allegorico, che sviluppano il motivo guerresco, tradizionalmente legato alla figura del Santo. Infine, la facciata e caratterizzata da un delizioso gioco di sporgenze e rientranze su cui la luce fluisce e s'insinua a suo piacimento.
Attraversato l'ingresso, ciò che si scorge all interno stupisce e incanta più di quanto la facciata stessa abbia preannunciato.

Bibliografia