La Chiesa Matrice 

La fabbrica, come è giunta ai giorni nostri, è il risultato di una trasformazione e di un ingrandimento di una chiesa già esistente sullo stesso luogo. Sulla porta maggiore è posta un'iscrizione in latino ancora oggi chiarissima:

"Col denaro pubblico, con il lavoro dei cittadini e con l'aiuto di risorse, questo tempio, abbattuto il vecchio ormai cadente per vetustà, rinnovato dalle fondamenta, ornati gli altari di candelabri e fiori con lo stesso denaro, è stato dedicato i Patroni del paese Santissima Vergine di Costantinopoli e Beato Arcangelo nell'anno del Signore 1774".

Dalla succitata iscrizione si desume l'esistenza di una fabbrica precedente a quella odierna; non si conosce di questa la storia, né l'origine, in quanto dall'archivio capitolare non é stato ancora possibile rinvenire documenti che potessero far luce su questo punto.

Un'altra lapide, posta sulla fiancata rivolta a Nord, non è perfettamente decifrabile, perché logorata dal tempo; si è riusciti a capire, tuttavia, che Michele Bernardis, sindaco, "provvedendo ad una utile necessità e prevedendo le preghiere dei cittadini, con approvazione popolare, con ammirabile zelo e con uguale sollecitudine, sistemò la zona circostante per rendere più agevole l'accesso alla chiesa anche a quelli del Borgo e fece costruire quella specie di panchina tutta dipietre lavorate, ad uso della popolazione, perché le persone potessero riposare e godere il fresco all'ombra della chiesa.

E' quindi una fabbrica del tardo barocco; dell'impianto originale rimangono solo le due macchine d'altare del transetto.

 

 

La Chiesa del Purgatorio 

Anche per quanto riguarda questa chiesa gli archivi sono poveri di informazioni. Si sa che quello che appare oggi è il risutato di vari rimaneggiamenti, l'ultimo dei quali ne ha preceduto la chiusura e la sconsacrazione in seguito a pericoli di crollo. Le volte a botte sono state infatti abbattute e sostituite con un solaio piano in cemento, per alleggerire il carico sui muri portanti.

Fu edificata nel XVII secolo su commissione della Confraternita del Purgatorio (che comprendeva la parte più ricca e colta della popolazione locale e si contrapponeva alla Confraternita di S. Maria di Costantinopoli, più "popolare", che fece erigere la Chiesa Matrice); la facciata è posteriore, precisamente del 1725, come si legge in un'iscrizione sullo stesso prospetto. Conteneva arredi sacri di un certo pregio, di cui fu spogliata dopo la sconsacrazione: una pala d'altare raffigurante il Purgatorio ed il Paradiso è tuttora esposta nel Rettorato dell'Università di Bari.