Nell'edificio di Santa Croce, essendo il frutto di una stratificazione storica di circa 5 secoli, è difficile leggere una certa unitarietà architettonica. Infatti gli interventi che si sono susseguiti nei secoli sovrapponendosi gli uni agli altri ci hanno restituito un edificio molto frammentato persino nei materiali. Questo risulta molto evidente nei prospetti e rende difficile una descrizione fedele.
Il prospetto principale è quello di via Santa Croce con tre piani fuori terra. La muratura è a corpo multiplo con tufo faccia vista ricoperta con una scialbatura che ne interessa la quasi totalità, il basamento della facciata è fatto da un alto zoccolo in pietra che non interessa però tutto il prospetto; una linea marcapiano leggera segna il passaggio tra il piano terra ed il primo piano mentre una più evidente distacca il secondo piano dal primo. L'allineamento delle finestre è quasi sempre rispettato. Gli ingressi del piano terra sono realizzati con piedritti in pietra, ed essendo quelli originali molto grandi, alcuni sono stati rimpiccioliti (vicino via Falconi) ricavando una porta di ingresso più piccola sormontata da una finestra. Il portale principale oltre ai due piedritti decorati con motivi vegetali ha anche un architrave imponente spezzato da una targa incisa che ricorda l'anno di nascita del convento. Le finestre al primo piano sono molto ampie con un architrave molto sporgente mentre quelle al secondo piano, frutto della sopraelevazione ottocentesca hanno dei semplici piedritti. Dal punto di vista fessurativo questo prospetto non presenta gravi problemi. Il piano terra è completamente privo di fessurazioni mentre il primo piano presenta alcune fessurazioni forse dovute ai tiranti inseriti per bilanciare la spinta delle volte. Le fessurazioni più significative si riscontrano verso l'incrocio tra via S. Croce e Via Turco. Il quadro umido non è particolarmente significativo dato che non si ha la presenza di umidità da risalita ma quella presente è dovuto esclusivamente alla vetustà del pluviali che risultano in più punti rotti.
Il piccolo prospetto che si crea all'incrocio tra via S. Croce e via Turco è formata da due piani fuori terra. In posizione centrale è posizionato il portone di ingresso a cui corrisponde la finestra del primo piano chiusa da una grata in ferro. Il cornicione che divide il piano terra dal primo è lo stesso di Via Santa Croce. L'architrave molto sporgente della finestre è sormontato da una epigrafe. Questo prospetto presenta una grave situazione dal punto di vista lesionativo con architrave e piedritto rotti al primo piano. Il fenomeno dipende dalla particolare forma della stanza formata da sei lati diversi tra loro a cui corrispondono altrettante unghie di volte che si incontrano al centro. Le spinte risultano essere tutte diverse e quindi non bilanciate e per di più concentrate negli angoli dove i muri si incontrano, per questo motivo la stanza è stata già sottoposta ad interventi di consolidamento con il posizionamento di due tiranti che ne hanno arrestato il degrado.
Il prospetto su via C. Turco è un vero mosaico di interventi che rende complicata anche una descrizione efficace. Innanzitutto è difficile dire quanti piani fuori terra ci sono perché risultano essere tutti sfalsati tra di loro. Abbiamo inizialmente due piani che diventano tre dopo pochi metri, il terzo piano ad un certo punto si alza per poi ritornare a scendere. Le aperture sembrano essere state posizionate in modo confuso per rispondere man mano a problemi contingenti. Infatti è difficile trovare una finestra allineata ai vari piani e le porte al piano terra sono più piccole delle aperture ai piani superiori. Caratteristica di questo prospetto è il forte zoccolo che corre lungo tutto la facciata e che verso via Falconi raggiunge una altezza notevole. Questo zoccolo è molto particolare perché risulta formato da grossi blocchi di pietra non lavorati finemente. Tutta la muratura è in tufo ricoperta anche qui da uno strato di scialbatura. Il quadro fessurativo su questo prospetto non è molto chiaro eccezion fatta per la lesione presente sotto il terrazzo probabilmente causata dalla spinta della volta, dalla forma irregolare, che non è ben bilanciata. Per le altre lesioni bisogna analizzare la storia del palazzo: l’edificio ha subito assestamenti a causa della sopraelevazione dell’Ottocento e di tutti i lavori eseguiti negli anni specialmente con l’introduzione di solai in putrelle e tavelloni che hanno appesantito la struttura. Dal punto di vista del degrado dei materiali questo prospetto è sicuramente il più compromesso. Infatti al piano terra abbiamo la presenza in vaste zone di umidità e alveolizzazione. Sugli altri piani è presente sia umidità che altri fenomeni come la patina biologica e le croste nere costituite essenzialmente da particelle carboniose provenienti dalla combustione di oli e depositate dove la pietra subisce imbibizione non derivante dalla sollecitazione meccanica della pioggia. In alcuni punti sono stati già effettuati degli interventi perché è possibile notare zone in cui il tufo è stato ricoperto dal cemento lasciato a faccia vista. Le cause di questo degrado sono molteplici, l'umidità al piano terra non è da risalita ma dipende dalla pendenza della strada che essendo molto stretta favorisce durante la pioggia il ristagno dell'acqua in corrispondenza della muratura mentre l'umidità ai piani superiori è concentrata in prossimità dei pluviali ed è quindi legata al pessimo stato di conservazione di questi ultimi. Gli altri fenomeni di degrado dipendono essenzialmente dall'esposizione del prospetto, infatti è orientato a Nord, e dagli edifici prospicienti molto alti che non ne consentono mai un soleggiamento adeguato favorendo fenomeni legati alla presenza di macchie e alveoalizzazione. Le croste nere sono causate dal continuo passaggio di automobili essendo via Turco una strada molto importante del centro storico.
Anche il prospetto di via Falconi come quello di via Turco risulta essere il risultato di una molteplicità di interventi che si sono susseguiti nel corso degli anni. Da questo lato si affacciano i locali che negli ultimi anni sono stati adibiti ad abitazioni date in fitto dal comune: possiamo notare la scala di accesso che porta al primo piano proprio vicino ad un'ampia apertura ad arco. Probabilmente anche su questo lato continuava lo zoccolo che si trova su via Turco perché in alcuni punti ve ne è la presenza. I piani fuori terra sono generalmente tre anche se posizionati ad altezze diverse. Le aperture nella zona più vicina a via Santa Croce, che è quella più antica e che ha subito meno rimaneggiamenti risultano allineate mentre non lo sono nella parte prossima a via Turco. Vi è la presenza di una sola linea marcapiano tra quello di terra e il primo che partendo da via S. Croce si interrompe poco dopo la metà del prospetto. La muratura è in tufo ricoperta da una scialbatura molto degradata. La differenza di cava dei tufi e la presenza in alcuni punti di cordoli in cemento costruiti per distribuire i carichi indicano le sopraelevazioni più recenti. Abbiamo la presenza di fessurazioni in soli due punti su questo prospetto, causa la spinta delle volte non bilanciate, visto che parte dell’edificio ha un’altezza inferiore .I materiali risultano molto degradati per la presenza in alcuni punti di molta umidità.
Il piano terra è caratterizzato dall’avere grosse murature a corpo multiplo di forma irregolare che non trovano corrispondenza nei piani superiori. Nella farmacia, posta all’angolo tra via Falconi e via S. Croce, troviamo un solaio in ferro, introdotto nella struttura per motivi impiantistici, che presenta una diffusa macchia di umidità dovuta al cattivo stato dell’impianto fognario. Un grande vano è caratterizzato dalla presenza di lesioni all’intradosso della volta parallele alla sua tessitura, sintomo di assestamenti dovuti specialmente alla presenza di una muratura in falso al primo piano.
Al primo piano possiamo notare grosse catene in ferro introdotte per neutralizzare la spinta di una volta a botte. Altre due catene differenti da queste sono presenti nella stanza ad angolo, dalla forma irregolare, introdotte per neutralizzare la spinta della volta. La presenza di intonaco nasconde eventuali lesioni presenti, né possiamo sapere se le murature sono ben ammorsate. Le canne di ventilazioni, che viaggiano nelle murature, hanno indebolito la struttura e, in un caso, sono visibili lesioni passanti.
Salendo al secondo piano, si riscontra una situazione più preoccupante: le coperture in legno sono deteriorate e le conseguenti infiltrazioni di acque meteoriche hanno agevolato la moltiplicazione di muschi e licheni. I solai in ferro, introdotti con i lavori del 1953, presentano diffuse macchie di umidità. Le condizioni generali sono aggravate dalla presenza di volatili, che depositano i loro escrementi sulle pavimentazioni. Una parte del tetto presenta delle mancanze e da queste i volatili entrano nei locali. Le lesioni presenti sono dovute alla spinta delle volte non bilanciate, specialmente nel vano che da sul terrazzo ove, la demolizione di una stanza, ha sbilanciato la struttura.