PALAZZO GIANNONE – ALITTI: Allegato 13

Dal contratto d’appalto risulta che la costruzione del palazzo fu affidata nel 1694 a Nicola e Vito Valentino (gli stessi che firmarono i lavori di palazzo Bove) per conto della famiglia Giannone – Alitti. Si ritiene che la famiglia Alitti derivi dal secondo ceppo dei Sanseverino di Napoli e che, perseguitati dai d’Angiò, si trasferirono a Bitonto e cambiarono nome. Una lapide, collocata su un pilastro esterno, porta la data di completamento dei lavori, 1715, e la firma di Vito Valentino, regio architetto ed ingegnere. La facciata del palazzo non venne realizzata nel 1600, per ingombro di più antiche strutture, ma fu sicuramente modificata nel 1882 dall’architetto Raffaele Comes. Questo è infatti l’anno in cui vi fu la demolizione dei Mulini di piazza Cattedrale per migliorare la visione prospettica della Cattedrale, intervento che, demolendo corpi di fabbrica e modificando i fronti dei palazzi, ha sfigurato il volto della piazza stessa ed ha portato la posizione dell’Obelisco dell’Immacolata fuori asse. Quindi la facciata dell’edificio, fatta eccezione l’ala destra ottocentesca, è costituita da pietrame intonacato. All’interno ritroviamo la stessa tipologia adottata per palazzo Sylos – Sersale: infatti, superato l’androne si giunge nella corte perimetrata da più ambienti e su cui si affaccia un doppio loggiato. Si tratta di una loggia sanfeliciana che poggia al primo livello su arconi e al secondo su colonne. Entrambe le logge sono balaustrate e realizzate in pietra lavorata. Tanto è puro e sobrio il disegno di questa loggia che sembra costruito quasi su schemi del Bramante; notevole è il movimento procurato dalle colonnine che fanno da balaustra. Attualmente lo stato di conservazione del fabbricato è discreto e sarebbe opportuno intervenire al più presto nella sua zona nobile.