Prime notizie storiche sul locus Vitrictum Potrà forse apparire insolita la strada, piuttosto tortuosa a dire il vero, attraverso cui si é pervenuti ad una definizione abbastanza esatta della genesi dell'attuale cittadina di Bitritto: il primo documento di cui si ha notizia, infatti, risale al 1070, ed é l'atto di cessione di una Chiesa, intitolata a S. Tommaso, fatta costruire da Basilio, un prete barese, e da sua moglie Gaita in loco Vitricto. Cito, per l'insolito quanto esauriente documento, il destinatario di questa cessione, un tale Mele, anch'egli cittadino barese, figlio di Calogiovanni e soprannominato Demonioso, con il quale Basilio stipulò un contratto secondo il quale Mele doveva "proteggere" il locus Vitrictum da quelli che vengono definiti nell'atto iniqui Normanni, in cambio dei frutti del locus e della potestà della chiesa, per sé e per i suoi eredi, alla morte di Basilio. Senza dunque entrare nel merito puramente storico-filologico di questo documento, è tuttavia utile, ai fini di una più profonda comprensione dell'attuale stato fisico e d'uso dell'area in cui sorge il castello di Bitritto, analizzare la genesi dell'intero comprensorio che sorge intorno ad esso, pur non molto esteso, ma ad esso strettamente legato.
Individuazione del borgo antico nel centro abitato e dei rapporti fra questo e le aree circostanti Il centro storico di Bitritto si presenta decentrato rispetto all'intero abitato, il cui sviluppo ha risentito nel secolo scorso (e ancora ne risente) della forza attrattiva esercitata dalla vicina città di Bari. Nell'ambito del centro storico il comparto più antico è quello delimitato dalle vie R. Bonghi, N. Balenzano, Settembrini e piazza A. Moro. Questo é chiuso su sé stesso ed ha una cortina di perimetrazione ad andamento pressoché rettilineo sul lato Nord e prevalentemente corvilineo per il restante sviluppo, interrotta in pochissimi punti da vicoli che consentono l'accesso all'interno, dove la viabilità diventa più ampia. L'elemento più interessante dell'assetto urbanistico del borgo è costituito dall'organizzazione ad isolati paralleli, disposti lungo la direzione Est-Ovest, della fascia più settentrionale delimitata da via Bonghi, piazza Leone, via Guglielmi e via Balenzano, dove sono accentrati gli edifici più antichi, risalenti cioé al periodo compreso tra i secoli XI e XV; il resto dell'edilizia, a parte interventi recentissimi, risale al periodo compreso tra i secoli XVI e XIX. L'espansione edilizia del secolo scorso, caratterizzata da sviluppi verticali maggiori, ha soffocato il borgo antico, originariamente in una posizione dominante rispetto alle aree circostanti: una livellazione delle quote altimetriche eseguita per tutto il settore nord, infatti, ha permesso di determinare il notevole dislivello esistente fra le strade interne e l'esterno, dislivello che in prossimità del castello è di 2.15 m e raggiunge il suo valore massimo ad Ovest, in largo Pendio (circa 4 m). La via N. Balenzano, che costeggia il borgo sul lato Ovest, ricalca il percorso di una lama d'acqua che prima interseca la strada per Sannicandro determinando in quel punto un avvallamento pronunciato, e poi prosegue per via Fiume. |