La Cattedrale costituisce uno dei pochi elementi che testimoniano le
antiche origini della città ed è certamente il monumento più emblematico
della sua evoluzione storica,artistica e sociale.
Tutti i segni delle trasformazioni, conseguenze delle diverse
denominazioni e dello sviluppo economico della città, sono in esso
documentate.
La sua fondazione, immersa ancora oggi nella indeterminatezza,può essere
collocata tra il 1232 ed il 1243:la prima data coincide con l'anno di
nomina da parte di Federico II di Svevia,del primo arciprete,Riccardo Da
Brindisi, che l'imperatore volle,come la sua chiesa,libero ed esente da
qualsiasi giurisdizione vescovile ed arcivescovile,soggetto solamente
alla maestà reale ed al pontefice;la seconda segna il momento culminante
della storia del risorto centro urbano:la delimitazione del territorio.
Dedicato alla Vergine Assunta, l'edificio sacro costituisce l'unico
monumento religioso fatto costruire completamente ex novo
dall'imperatore svevo,nuovo nelle proposizioni architettoniche e nella
forte pregnanza simbolica.
I problemi connessi all'analisi dell'edificio,
che ha subito radicali e spesso notevoli trasformazioni nel corso dei
secoli,si riferiscono all'assetto architettonico generale e
all'orientamento della facciata e zona presbiterale.
Situato sull'asse
cittadino Nord-Sud (attuale corso Federico II di Svevia), il monumento
presenta una facciata fortemente compatta,serrata tra due alte
torri,rivolta verso est, senza il rispetto dell'orientamento canonico,
che vede di solito l'altare situato nella parte orientale,per permettere
al celebrante ed ai fedeli di avere lo sguardo rivolto ad est,prassi
comune a molti edifici religiosi.Questa anomalia costruttiva ha
polarizzato l'attenzione di molti studiosi che in vario modo hanno
cercato di darne una spiegazione.A partire dai primi decenni di questo
secolo,autori locali,attraverso una lettura poco attenta delle fonti
documentarie,hanno ipotizzato un capovolgimento del fronte che sarebbe
avvenuto nel 1543-45, anni in cui la chiesa subisce una delle più grandi
trasformazioni con la costruzione della nuova zona presbiterale,posta
sul lato occidentale.Il portale sarebbe stato completamente smontato
dalla originaria residenza (su via S.Giacomo) per essere ricomposto
sulla parte orientale,ove attualmente si trova.Questa trasformazione
avrebbe fortemente alterato il carattere romanico pugliese della
costruzione che il suo fondatore le avrebbe originariamente
conferito.
Un'analisi più attenta della documentazione cinquecentesca
esistente dimostra l'infondatezza di questa tesi:nessuno spostamento
almeno in questo periodo.Recentemente una rilettura del monumento,fatta
sulla scorta di analogie di altri complessi religiosi d'oltralpe e
sull'analisi del contesto urbano in cui è sorto,ha escluso che la
cattedrale altamurana fosse stata costruita seguendo stli architettonici
di altri edifici pugliesi,arrivando a conclusioni alquanto sconcertanti
per chi finora è stato abituato a vedere nella cattedrale un esempio di
quell'arte romanico-pugliese,anche se realizzato in forme ibride e
sostanzialmente lontane dal rispetto dei canoni classici.
La facciata originaria avrebbe avuto l'aspetto che ancora oggi conserva,serrata tra
due alte torri,con un massiccio murario che lo rende simile ad un
Westbau tedesco.La chiesa di Altamura,dunque,sarebbe un esempio
architettonico che non ha simili nell'ambito pugliese,ma che trova molte
analogie in monumenti dell'arte romanica tardo-ottoniana d'oltralpe,come
la chiesa imperiale di Spira (con la quale ha in comune anche la forma
cubica dei capitelli interni),ma specialmente con la cattedrale di
Wimpfen e l'abbazia di Gendersheim, tutte caratterizzate da un frontale
imponente e massiccio dal quale,ad alta quota,si slanciano i due
campanili.Il mancato rispetto dell'orientamento canonico non
costituirebbe alcuna eccezionalità,visto che anche nella cattedrale di
Taranto,la zona presbiterale è situata nella parte occidentale
dell'edificio.L'impianto di età federiciana sarebbe costituito dal
rettangolo interno delimitato dal muro perimetrale che chiudeva le due
navate laterali ed il fondo e,a quota superiore,dal primo ordine dei
matronei.La scansione interna di tre grandi zone,in un rapporto tra
colonne e pilastri fondata sulla successione 2-3-2 e la decorazione dei
capitelli,farebbero inequivocabile riferimento all'epoca sveva. A partire dalla fine del XIII secolo, con la dominazione angioina,la chiesa avrebbe subito un primo pesante rimaneggiamento.
Sul fianco settentrionale e meridionale dell'edificio sarebbero stati addossati una serie di pilastri su cui poggiano arcate,coperte al piano superiore da un loggiato con finestre tribolate che conferiscono alla struttura completezza architettonica,facendola assomigliare alle altre cattedrali pugliesi come quella di Bari e di Bitonto.Questi
rimaneggiamenti,comunque,non avrebbero alterato la composizione
originale dell'edificio,nato senza transetto (per la difficoltà
oggettiva di ricavare spazi sui due lati della costruzione,il che
avrebbe ridimensionato l'area della vicina piazza e occluso in parte una
delle principali arterie cittadine, quella est-ovest,preesistenti alla
ricostruzione federiciana) per esaltare la zona centrale dell'edificio
in cui avrebbe dovuto prendere posto l'imperatore con la sua
corte.Infatti tutta la visuale interna è concentrata in questa zona,più
che sull'altare, segno di un'impostazione strutturale fortemente
simbolica che attribuiva al sovrano e alle più alte autorità civili un
posto di rilievo all'interno della cappella imperiale.
Tale affascinante ipotesi non trova ,però, oggettivi riscontri nella documentazione esistente,anche se cronologicamente posteriore.
Le fonti cinquecentesche affermano che nel 1550,auspice l'arciprete della chiesa altamurana,Vincenzo d'Avila de Slazar, furono iniziati i lavori di costruzione della nuova torre campanaria (quella meridionale).Il ricordo di tale operazione è anche attestato dalla presenza sulla facciata,alla base dell'ampio arco di scarico della torre (e stranamente non in un'altra zona) di tre stemmi:quello dell'imperatore Carlo V d'Asburgo,di monsignor Salazar,del vicerè Pietro da Toledo, che sovrastano una iscrizione, in parte proditoriamente cancellata,che riassume le fasi salienti della edificazione della chiesa.
Un'altra obiezione all'ipotesi dell'originaria facciata serrata tra le due torri viene dall'analisi strutturale di queste,che all'interno presentano superfici e murature di diversa dimensione,mentre sul versante meridionale sono evidenti i segni di un intervento posteriore che indurrebbe a dar credito alle fonti cinqucentesche.Neanche il rapporto edificio-tessuto urbano risulta molto chiaro.Fin dall'epoca medievale l'asse principale della città (il più antico in assoluto) era quello est-ovest che, innestandosi sulla via che portava a Gioia e quindi verso il mare a est e verso Gravina,Garagnone e l'entroterra lucano a ovest,poneva la città, ma anche la chiesa,sulla linea idealedeicastelli:Bari,Gioia,Altamura,Gravina,
Garagnone,Monteserico, Montemilone. Questa arteria ,inoltre,attraversava l'unica piazza esistente in età medievale (attuale Piazza Duomo) e collegava lo spiazzo delle fosse granarie (Piazza Foggiali,oggiDon Minzoni) al castello,sede del potere politico,nei cui pressi esisteva certamente quella porta chiamata dalle fonti documentarie Fontana di Barda. L'asse nord-sud,che attualmente porta a Bari e a Matera,non si innestava su alcuna arteria importante,in quanto il prolungamento verso meridione conduceva al
centro religioso di Picciano e non direttamente a Matera (il cui
collegamento era assicurato da una strada che giungeva nella zona di
Montecalvario e tale è stata fino all'Ottocento);solamente quello
settentrionale,attraverso l'attuale via Vecchia Buoncammino,Mellitto,Palo e Bitonto,portava alla città di Bari.
Lo spazio prospicente l'attuale facciata è stato dalle origini sempre molto
angusto.Fin dalla fine del XIII secolo quella zona risulta già
fortemente urbanizzata per la presenza,proprio di fronte alla chiesa,di
una serie di basse costruzioni adibite a ospedale (direttamente gestito
dal Capitolo della cattedrale),demolite solo nel primo ventennio
dell'Ottocento per assicurare una degna prospettiva all'erigendo Palazzo Melodia e di numerose abitazioni con curtis antistante.Tale situazione permane in tutto il
Cinquecento.Infatti nel 1588 si addiviene ad un accordo tra gli amministratori cittadini e la Curia per la demolizione di alcune costruzioni antistanti la chiesa,dando così maggiore respiro alla facciata che ne risultava veramente asfissiata.
Anche se le fonti sono molto scarse,si può ipotizzare che la via,costituita dall'attuale corso Federico II di Svevia,sia stata voluta e realizzata,nel piano generale di ristrutturazione urbana,dal feudatario Sparano da Bari, poco prima del 1293.Solo in età angioina,quindi,questa arteria avrebbe acquisito importanza con la costruzione delle due porte,quella di Matera e quella di Bari-di cui si inzia a parlare solamente in documenti
coevi-inserite nel contesto generale delle nuove opere di fortificazione
della città.
Lo scelus (grande disastro-si è pensato ad un terremoto) di
cui parla un'iscrizione posta nei pressi della Porta Angioina,che
avrebbe provocato la distruzione del tempio e la ricostruzione da parte
delle maestranze pugliesi (Buonconsiglio di Bitonto),costituirebbe
l'avallo storico alla decisione di spostare la facciata su questo
asse,di nuova concezione e che nel disegno dei sovrani e del loro
suddito Sparano avrebbe dovuto cominciare ad essere l'asse viario più
importante della città.
Un ulteriore prova che la trasposizione della facciata ed altri interventi possano essere opera degli angioini,è la presenza sulla cuspide del portale dei due stemmi in pietra:quello di Carlo II d'Angiò e di suo figlio Roberto.I documenti attestano infatti i lavori di una certa entità già nel 1301 ad opera del tesoriere di San Nicola di Bari e arciprete della chiesa altamurana, Pietro de Angeriaco,grande favorito di Carlo II e l'erezione di una cappella privata nel 1359.Ciò farebbe presupporre l'inizio della chiusura delle arcate laterali esterne dell'edificio per ricavare spazi per le cappelle di patronato laicale.
La realizzazione dell'artistico portale,opera fin ora considerata di epoca sveva,deve essere inquadrata nell'espressione
artistica del Trecento.A questo secolo sono da attribuirsi,al di là dei
risultati di un'analisi figurativa,alcuni elementi della moda maschile e
femminile che trovano riscontro nella realizzazione scultorea.Le maniche
strette ed aderenti al braccio dell'abito indossato dall'Angelo
dell'Annunciazione,nella parte bassa del portale,sul lato sinistro,con
una lunga teoria di bottoni fino al gomito,sono senza dubbio ascrivibili
alla moda femminile del XIV secolo,così come il particolare copricapo
portato dai pastori scolpiti nella terza formella a destra (che ricorda
il cappello goliardico),trova riscontri nell'arte pittorica italiana ed
europea: solo per citare alcuni esempi,si veda l'affresco senese di
Ambrogio Lorenzetti,Gli effetti del buon governo sulle campagne e la
pala d'altare della chiesa parrocchiale di Bald Windulgen del 1404,opera
del tedesco Konrad von Soest.
Volendo supporre lo spostamento della facciata,nulla cambia alla simbologia fortemente caratterizzante l'interno,così come nessun cambiamento formale e sostanziale deriva dal fatto che la fronte postica (attuale facciata) fosse serrata o meno tra i due campanili.
Sul finire del Medioevo,la struttura architettonica del monumento subisce una nuova trasformazione.Nel 1485 l'arciprete altamurano ottiene dal pontefice Innocenzo VIII il privilegio di elevare la chiesa da Parrocchiale a Collegiata insegne,con un aumento considerevole del numero dei canonici componenti il Capitolo e la possibilità di fregiarsi delle insegne vescovili,pur non essendo vescovo.Tale concessine pose in rilievo la necessità improrogabile di avere un decoroso ed adeguato presbiterio a cui si iniziò a lavorare
immediatamente,prolungando l'edificio sul lato occidentale (là dove
doveva insistere l'antica facciata della chiesa),sull'unica area libera
e perciò edificabile.La nuova costruzione, definita dai documenti
ecclesia nova ,risulta terminata nelle murature e nella copertura nel
1494 (come attestato dalla presenza di tre stemmi di Ferdinando I
d'Aragona,di cui uno,interno alla chiesa reca la data che coincide anche
con l'anno di morte del sovrano)ma non portata a compimento.I lavori
riprenderanno solamente nell'anno 1521.