SARTORIS

Egli è stato tra gli iniziatori del movimento razionalista italiano ed ha tentato una teorizzazione dell'architettura funzionale.

Il termine "funzionale" applicato all'architettura deve collegarsi ai grandi problemi posti all'edilizia nel periodo dello sviluppo industriale, e ai rapporti intercorsi da questo punto di vista tra la recente tradizione scientifica razionalista e l'attività architettonica.

La nuova architettura, secondo il Sartoris, doveva essere un'arte abitabile, un'arte tra architettura ed urbanismo, che sia ugualmente più magica, più penetrante e più concreta. L'edificio deve adempiere esclusivamente alle funzioni per cui è destinato, rifiutando ogni cristallizzazione del pensiero architettonico, onde scansare il pericolo del simbolismo edilizio. La sua scelta dell'assonometria dal basso come metodo privilegiato di rappresentazione spaziale può indurre a qualche riflessione. Queste assonometrie, al di là della correttezza tecnica del loro impiego, riproducono quasi uno sforzo di crescita dal basso verso mete superiori; le case confinano col cielo ed il punto di vista non consente di leggere la copertura che é la chiusura dell'edificio. Secondo lui ogni opera organicamente risolta nella pianta, nella struttura, nelle scelte giudiziose dei rapporti architettonici, é necessariamente un'opera di plastica pura. Il fatto estetico non é il punto di partenza, ma il risultato di uno spirito aderente alla perfetta soluzione di un problema matematico. Bisogna cioé costruire bene, senza preoccupazioni decorative; perché l'architettura si manifesterà logicamente in belle forme se chi l'ha disposta ha tenuto conto delle infinite possibilità della tecnica moderna e della nuova sensibilità plastica che regola il nostro stato d'animo. E' il fattore tecnico- economico la chiave dell'architettura moderna.

Costruendo con i metodi passati si subiscono necessariamente tutti gli svantaggi delle vecchie teorie. Non si tratta di mutare d'abito, di rivestire di mattoni o di un paramento qualunque una struttura moderna, come si fa volentieri oggi celando la forma essenziale della casa che dovrebbe essere sempre apparente in tutto il suo valore architettonico.

Esiste un dispositivo strutturale che consente innumerevoli libertà della maniera di costruire ed infiniti elementi nuovi per la casa. Il ferro, l'acciaio, il cemento armato ed i nuovi materiali costringono ad abbandonare i sistemi tradizionali dell'architettura.

I sistemi architettonici originati dai nuovi materiali soddisfano le esigenze della vita moderna e dell'igiene, consentono l'industrializzazione degli elementi tipificati, conducono alla riforma delle piante della casa e costituiscono la base di un nuovo sistema architettonico, strutturale ed estetico. L'ossatura di ferro, d'acciaio o di cemento armato ci consente di realizzare metodi di lavoro assolutamente insospettati prima ed é divenuta oramai il fondamento di ogni costruzione moderna. La struttura indipendente, statica, esige la tipificazione degli elementi con il sistema industriale. La distribuzione interna dellíedificio acquista così una libertà enorme, perché la pianta interna é del tutto indipendente dalla struttura stessa dell'edificio. Sono aboliti i muri portanti o di sostegno sostituiti dai tramezzati esterni, che sono le nuove facciate, e dai tramezzati interni che servono alla distribuzione dei vari locali e servizi. La creazione e l'impiego di materiali leggerissimi da riempimento, disposti fra i pilastri delle strutture che non gravano più con il loro peso sul regime statico della costruzione, sono naturalmente una conseguenza logica di questa tecnica nuova. Le costruzioni in cemento armato sono accusate di essere inesorabilmente sonore: ciò avviene se esse sono mal costruite, perché l'uso di riempimenti isolanti, l'applicazione delle regole di trasmissione del suono e quelle delle recenti teorie acustiche, permettono di ottenere, senza una grande spesa, l'intrasmissibilità assoluta dei suoni da locale a locale nelle costruzioni e strutture d'acciaio o di cemento armato.

La tecnica moderna richiede giustamente la costruzione del tetto piano. Il tetto inclinato non é più infatti una necessità costruttiva ed accenna a scomparire del tutto. Il tetto piano esiste da lungo tempo nei paesi caldi; per quelli freddi la rigorosa teoria di questa copertura richiede lo scolo delle acque nell'interno della casa. La tubatura assolutamente libera, é così sottratta al rischio del gelo essendo immersa nell'atmosfera riscaldata della casa.

Solo in Germania e in Svizzera, dove è ancora in voga il tetto piano a travi di legno e lo scolo esterno delle acque, il tetto piano ha provocato qualche inconveniente per l'irrazionalità della costruzione e della disposizione delle tubature. L'architetto razionalista può impiegare con buoni risultati il tetto piano con giunti di dilatazione, perché nella sua opera ogni parte é regolata da una particolare virtù funzionale. Per proteggere il tetto piano da una eccessiva dilatazione conviene inevitabilmente installarvi un giardino pensile. Il tetto piano o tetto giardino costituisce per le abitazioni un nuovo elemento di capitale importanza perché l'igiene e lo sport sarebbero maggiormente alla portata di tutti.

Estendendoli alla città, si comprenderà facilmente il valore di questi giardini che recupereranno la totalità della superficie costruita. Dal lato estetico il tetto piano dà la soluzione più plastica e più pura del coronamento delle città, disciplinando anche l'architettura non visibile dalla strada. L'architettura non sarà più solo apparentemente ma fondamentalmente utile e vitale in tutte le sue manifestazioni interne ed esterne.

Il principio dell'ossatura statica concede la possibilità di edificare la casa su palafitte con tutti i suoi locali assolutamente protetti e distanti dal suolo, questo é un modo di costruire particolarmente adatto alle regioni insalubri ove sono da temere infiltrazioni. Il vuoto sotto il pavimento del piano terreno può essere portato a 2,5 , 3 e 4 metri e utilizzato per piazze di gioco, riparo di vetture, cantine, scale, autorimesse, prosecuzioni di giardini, recuperando così la quasi totalità della superficie della casa.

Non é che una questione di pali, elementi meno costosi della casa, ed anche la porta d'ingresso sarà protetta dalle intemperie.

Spesso non potrà essere esteso in modo generale e sarà prettamente antiestetico se adoperato per semplice omaggio di composizione dagli incettatori di originalità, ma dovrà sempre essere motivato da necessità primordiali. Le palafitte forniscono nella città una soluzione geniale di strade doppie sovrapposte: la strada inferiore adibita alla circolazione pesante direttamente sul terreno; quella superiore, ponte continuo di cemento armato, per la circolazione rapida e leggera delle auto, moto e veicoli diversi.

Le canalizzazioni della strada sono appese, libere e controllabili sotto la strada superiore. L'ossatura di cemento armato o di acciaio, il tetto piano e le nuove circolazioni renderanno normalissima la costruzione su terreni tracciati a dentellature e condurranno alla soppressione assoluta dei cortili interni delle abitazioni. I nuovi architetti accettano solo il cortile non abitabile o cortile di ventilazione con un limite minimo di 50 metri per lato.

Fra le tante applicazioni dei nuovi materiali edili alla moderna architettura, il vetro é certamente quello che possiede più qualità atte a conferirle la sua caratteristica fisionomia .

Il problema della finestra, la cui definizione deriva logicamente dalle possibilità architettoniche e plastiche di questo elemento costruttivo, ha subito una valutazione assai diversa e notevole, in maniera tale che il vetro costituisce ormai uno dei più pregevoli portati dall'architettura funzionale.

La finestra come strumento di visione e di illuminazione non può ancora essere l'oggetto di uno studio preciso, essendo molto variabili le sue condizioni di funzionamento; e poiché per tale studio, come per quello inerente alle dimensioni delle finestre e degli ambienti, sarà indispensabile tener conto, in ogni Paese, delle condizioni climatiche proprie. Il rapporto tra le superfici delle finestre e quelle dei pavimenti é difficilmente codificabile, giacché dipende da elementi complessi quali l'uso dei locali, la loro altezza, la loro orientazione. In questa maniera, qualora le finestre siano giudiziosamente disposte, si possono ottenere eccellenti risultati da un punto di vista igienico.

Nella casa moderna converrà che i letti ricevano direttamente i raggi solari durante una parte del giorno e che tutta la superficie del pavimento sia pure colpita direttamente dalla luce.

Per l'attuazione delle teorie delle basi fisiche dell'abitazione considerata quale fenomeno biologico soggetto ad un regime statico, occorre dunque il concorso razionale della luce che di giorno, in linea di massima, é fornita soltanto dalle facciate dell'edificio. D'altra parte, perché le finestre compiano veramente la loro unica funzione (quella di propagatrici di luce), sarà però indispensabile che ogni ambiente goda di un minimo di 80 litri di aria pura per persona. Molto importanti sono i progressi del vetro sia nella fabbricazione che nell'utilizzazione.

Esso ha perso la sua fragilità e si può segare, annodare, inchiodare, avvitare e tessere. Il suo peso può essere più leggero di quello dell'alluminio e maggiore di quello dell'acciaio.

E' possibile utilizzarlo per produrre lastre di lana di vetro Termolux per finestre e come isolante edilizio.

Circa le compatibilità fra Razionalismo e architettura rurale, Sartoris scrisse: "L'Architettura rurale, con le sue caratteristiche essenziali regionali, si trova perfettamente a suo agio con il razionalismo di oggi. Infatti essa assume in pratica tutti quei criteri funzionali su cui si basano i metodi costruttivi moderni".

Le sue teorie vengono mirabilmente applicate nella residenza-studio del pittore Jean Saladin Van Berchem.

 

Residenza - Studio del pittore Jean Saladin Van Berchem

Quest'opera del Sartoris, realizzata nel 1930, costituisce un valido esempio di architettura moderna con un sapiente utilizzo di strutture in cemento armato esaltato dall'impiego di ampie pareti vetrate.

La costruzione, planimetricamente, si sviluppa su una pianta ad L di cui l'ala maggiore, rivolta verso ovest, é interamente destinata a studio del pittore, mentre l'ala minore, rivolta verso est é in parte destinata a studio ed in parte ad abitazione. Anche dal punto di vista altimetrico le due ali sono trattate in modo differente pur conservando la stessa altezza complessiva. Infatti l'ala rivolta verso ovest, destinata a studio, si compone di soli tre piani dei quali il piano terra utilizzato quasi interamente a porticato é collegato ai piani superiori tramite una scala circolare. L'ala rivolta verso est invece comprende quattro piani ed é tale che gli ultimi tre piani hanno un'altezza complessiva uguale a quella dei due piani sopraelevati realizzati sull'ala ovest.

Complessivamente la struttura presenta tre accessi dei quali due, e precisamente un ampio accesso ricavato sulla facciata est ed un secondo accesso dalla scala circolare del porticato sul lato ovest, costituiscono i collegamenti orizzontali e verticali tra le varie zone destinate a studio, mentre la scala realizzata sulla facciata nord costituisce l'entrata ed il collegamento verticale relativo alle zone destinate ad abitazione.

L'intero piano terra é destinato a studio del pittore con accesso dall'ingresso posto sul lato est e comprende: sala attesa, una sala da lavoro, sala riunione e ricezione del pubblico. Anche l'ala posta ad ovest é destinata a studio e vi si può accedere dalla scala circolare ricavata nel porticato mentre i due piani sopraelevati comprendono rispettivamente: il piano primo una sala per esposizione ed un salotto per la ricezione del pubblico, il piano secondo comprende invece un vano destinato a studio ed una biblioteca.

L'abitazione si sviluppa su tre piani ricavati sul lato est e vi si accede dalle scale poste sulla facciata nord. Comprende un primo piano destinato a zona-giorno con ingresso, soggiorno, cucina e servizi ed un secondo e terzo piano, di dimensioni molto più ridotte, destinati a zona-notte comprendenti ciascuno due stanze delle quali una a due letti ed una più piccola ad un letto con relativi servizi.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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A. Sartoris è uno degli architetti più apprezzati e stimati di tutto il movimento razionalista italiano le cui abilità e conoscenze architettoniche sono riconosciute nell'ambito dell'edilizia come sinonimo di funzionalità.

Egli infatti suggerisce nella sua teorizzazione architettonica che ogni costruzione debba adempiere esclusivamente alle funzioni per cui è stata destinata,e in virtù di ciò propone l'utilizzazione di nuovi materiali edili quali acciaio e cemento armato necessari a garantire con successo maggiore libertà di pianta e quindi maggiore adattabilità alle esigenze di vita moderna.
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