Il terzo ordine è fasciato
da un cornicione trabeato, con gocciolatoi e la scritta:
"SICUT AQUILA PROVOCANS AD VOLANDUM PULLOS SUOS ET SUPER EOS VOLITANS
EXPANDIT ALAS SUAS ET PORTAT EOS" (Deut. 32, 11).
In italiano così:
"Come aquila veglia sul suo nido, e volteggia, planando sopra i
suoi nati, spiega le ali, li prende e li porta sulle proprie penne".
Due semivolute laterali danno movimento alle piccole torrette a pinnacoli
che sovrastano le lesene del primo ordine (come è mostrato qui nella
foto).
Al centro un rosone a protiro circolanti due teste di angeli alati e due
puttini, intervallati da rosette ornamentali. La raggiera, divisa in 16 riparti
con robuste colonnine, di fattura seicentesca e con capitelli che uniscono
gli archi tra loro, ha, al centro, un medaglione riproducente il Buon Pastore.
Al centro del settore circolare, un angelo con le braccia elevate, sembra
voler unire la chiusa del rosone.
(Fare click sulla foto accanto per
il particolare del rosone).
Fa da sfondo una grande aquila ad ali spiegate, testa
dritta, da re dei volatili, sguardo fisso all'orizzonte; sulla testa una
corona regale, tempestata da pezzi di vetri rotondi che, ai raggi del sole,
luccicano. Nell' occhio ha un pezzo di vetro-cristallo che il popolo ha
scambiato e scambia con preziosi metalli o cristalli.
La sommità della facciata, oltre la corona del volatile, presenta
una fascia interrotta da due cavalli rampanti. Al centro, vi è una grande mitra, tempestata anch'essa di pezzi di vetro rotondo,
che ai raggi del sole luccicano con prezioso effetto. Le due infule pendenti
sono situate ai lati, a forma di omega. A destra lo stemma di Gravina: spighe
di grano e grappoli di uva. A sinistra, uno stemma indecifrabile per l'usura
del tempo.
Tutto il ventaglio di pietra su cui è situata l'aquila, è
fiancheggiato da cornici di chiusura.
Sul lato sinistro di guarda la facciata, è situato il
campanile.

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