APPUNTI DI FOTOGRAMMETRIA

 

Fotoraddrizzamento

Nella pratica operativa, per semplificare le operazioni di calcolo e ridurre al minimo gli errori, sarebbe ottimale ottenere una fotografia "piana" (corrispondente a una prospettiva centrale) poichè consente di ricavare le dimensioni desiderate in modo più semplice di quanto illustrato nel precedente paragrafo (fotogrammetria). Infatti, fissato un opportuno riferimento, basta un solo fotogramma per ricavare con una semplice proporzione le informazioni desiderate.

L'immagine seguente è un esempio di quanto detto sopra: le condizioni dell'intorno, infatti, hanno consentito di ottenere una fotografia piana che ingloba tutta la facciata senza distorsioni e inoltre la facciata stessa non presenta rilevanti sporgenze che ,altrimenti, non avrebbero consentito (avendo un punto di fuga reale) il loro rilievo con questa metodologia.

Nella pratica operativa, non sempre è possibile ottenere immagini di questo tipo (si pensi a prospetto in un centro storico) , si ricorre quindi al fotoraddrizzamento. Questo procedimento ha come obbiettivo quello di raddrizzare un generico piano (es. facciata di un palazzo) e riportarlo nella situazione sopra indicata; una volta fissato un riferimento la quotatura di tale piano, e solo di questo, risulta quindi immediata. Bisogna, tuttavia, fare attenzione alle aberrazioni che si possono ottenere sugli altri piani e nei raccordi tra loro (vedi freccie nell'immagine di destra) che non hanno alcun valore ne sotto il profilo restitutivo ne ai fini del rilievo fotogrammetrico.

Nota: l'immagine di sinistra è stata fotoraddrizzata con un comune programma di grafica e con una risoluzione molto bassa.

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