LA CHIESA DI S. MICHELE ALLE GROTTE
La chiesa di S. Michele alle grotte è situata all'interno di una cavità naturale, nel quartiere Fondovico.
Dopo una serie di grotte minori ed un portico intagliato anch'esso nel tufo naturale con archi a
tutto sesto e colonne monolitiche, si arriva alla grotta principale, più grande delle altre,
dove un transetto sopraelevato e ora spoglio presentava balaustre e trabeazioni lignee.
Gli affreschi del periodo compreso tra il secolo XII e XIV sono oggi appena rintracciabili,
perchè sottoposti agli atti vandalici e alla incuria delle amministrazioni locali.
La genesi del sito risale ai primi secoli dell'era Cristiana, quando assai forte era la devozione
al Santo Michele Arcangelo.
Nel secolo V si propagò ulteriormente il culto per il Santo, con forte spinta da Monte S. Angelo sul Gargano,
dove è presente un'altra chiesa in grotta, che vide sorgere molte altre chiese, tra cui appunto questa
di Gravina, tutte orientate verso quella di Monte S. Angelo, e nella fattispecie lungo l'asse
Nord-Ovest.
Questa chiesa è intesa come prima cattedrale di Gravina, perchè tale fu il suo uso fino al periodo normanno,
secolo XI, quando si dette inizio alla costruzione della attuale cattedrale.
Nel secolo XX fu dichiarata inagibile per motivi di sicurezza.
In una grotta attigua furono ritrovate enormi quantità di ossa umane, e si suppone appartengano ai Saraceni.
Oggi di quelle presenze, restano solo pochi esemplari, a ricordare tristemente quanto vi fosse
in realtà custodito.




















