CENNI STORICI SULLA MASSERIA

Nel 1220 Molfetta era infeudata a Ruggiero conte di Conversano.Egli donò alcuni beni feudali,posti nel territorio di Molfetta,all’abbazia di Santa Maria del Galdo di Mazzocca.Nel 1518 Benedetto da Brescia,priore e procuratore del monastero diede in enfiteusi all’Università di Molfetta il tenimento donato su cui sarebbe sorta la masseria Navarrino.Il toponimo Navarrino dovrebbe ricordare la Navarra,regione della Spagna settentrionale,di cui doveva essere originario don Ferrando Yspanus,genero nel 1535 di Jacobo Gadaleta,al quale fu data a censo dall'Università buona parte di queste terre.Nel 1554 fu costruita dalla famiglia Gadaleta la "Lamia"(="volta di una stanza"),primo nucleo della masseria(prima fase).Nel 1598 veniva costruita una sopraelevazione alta 4,2 m sulla torre già iniziata(seconda fase).Nel 1746 la masseria fu teatro di un atto di brigantaggio:un furto a danno del frate Don Gregorio Gadaleta.Nel 1763 F.Saverio Gadaleta fece costruire la cappella di San Francesco da Paola.Nel 1809 la masseria comprendeva due grossi edifici.La prima struttura addossata alla cappella, composta da un casino con cinque stanze e tre sottani,comprendeva l’abitazione ed il forno.Disposte agli spigoli dei prospetti est ed ovest,furono costruite due garritte pensili a difesa dell’edificio.Il secondo corpo di fabbrica era adibito ad abitazione del panettiere(terza fase).Di fronte al manufatto principale,sorge il palmento,risalente al 1776,originariamente composto di quattro stanze e quattro sottani,dove si pigiava l’uva.Dietro,due torri colombaie,a base quadrata,unite fra loro dalla neviera,davano accesso ad un giardino recintato:l'agrumeto.La famiglia Gadaleta rimase proprietaria della masseria fino al 1915.

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