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Sulla prosecuzione di Viale Europa c’è la strada che porta all’aeroporto sul lato sinistro della lama.
Un po’ più a monte la lama è stretta tra gli edifici del quartiere San Paolo, costruiti proprio sul ciglio della lama stessa, e una zona dove sono appena iniziati dei lavori per l’attuazione di un grande piano di lottizzazione.
In questo tratto, attraversato da alcuni ponti piuttosto alti e che quindi non creano barriera, la vegetazione si fa molto rigogliosa e sul letto della lama è perfettamente leggibile la presenza di una zona sicuramente interessata da piccole esondazioni.
Più su verso la recuperata Villa Framarino, c’è un ponte in muratura di buon valore architettonico, ma soggetto ad un traffico eccessivo.
Oltre l’antica masseria, è difficile proseguire, a causa dei difficili accessi alla zona e della delimitazione delle vecchie cave dismesse, anche se in una di esse opera ancora un’azienda di opere prefabbricate.
Qui la zona completamente modificata dalle cave è enorme, anche se in una di esse c’è già un riempimento in terra.
Lungo tutta la lama, per fortuna, non ci sono discariche abusive o grosse quantità di rifiuti, che purtroppo molto spesso vengono scaricate in queste zone incontaminate.
L’unico punto in cui è stato riscontrato un po’ di materiale di risulta è a ridosso della metropolitana e della zona del parco di scambio ferroviario Bari Nord nelle vicinanze della foce.
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