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La vera Chiesa di S. Laviero, di stile romanico e risalente ad epoca paleocristiana (qualcuno dice essere stata la primitiva Cattedrale) era ubicata ove oggi sono i locali che fanno angolo tra via Duomo e Corso Umberto I.
Questa chiesa, data in uso alla fine del '700 alla Confraternita di S. Laviero, fu da essa posseduta pienamente per usucapione sino al 1928. Era stata adibita, tra l'altro, a locale per le prove del concerto bandistico e, agli inizi degli anni '20 risultava fatiscente. Volle acquistarla l'avv. Alfonso Saluzzi per integrarne lo spazio nella casa di sua proprietà. La Confraternita fu consenziente. Si oppose, invano, per ben quattro anni, il Capitolo della Cattedrale. Nel 1928, avendo il Tribunale di Potenza dato il via libera per la vendita, il Capitolo firmò il consenso ad alcune condizioni. Tra l'altro, che il titolo della chiesa, cioè San Laviero, fosse conservato. Così il titolo passò alla Chiesa del Purgatorio, come ancora oggi si chiama la chiesa di San Laviero.
L'attuale chiesa di San Laviero, con ingresso a metà del Corso Umberto I, è inglobata totalmente in un complesso di edifici. Una volta quasi tutto l'isolato, compresa la chiesa, delimitato da via Vittorio Emanuele II, corso Umberto I, via Vittorio Alfieri e via Giacinto Albini, era di proprietà della famiglia La Gala.
La chiesa ha una facciata molto semplice con due finestre ogivali e un campaniletto sulla cuspide. Nell'interno su un altare in marmo è una tela dipinta rappresentante il martirio di San Laviero, di Filippo Donzelli (metà '700). Dell'800 sono una bellissima statua di San Giuseppe e di San Rocco, la Madonna Addolorata. Del 1912 è una riproduzione in buona cartapesta leccese della Madonna di Pompei, offerta dalla famiglia La Gala in ricordo di una loro congiunta morta giovanissima; vi è accanto una grossa treccia dei suoi capelli. Sono inoltre presenti una grande tela di Santa Teresa, proveniente dalla Cattedrale, e un altro grande quadro delle anime del Purgatorio di sconosciuto artista locale.
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